Editoriali

Juventus-Tottenham: scocca l’ora dell’Europa che conta

La trepidante attesa sta per terminare. Dopo la famigerata (e nefasta) finale di Cardiff è tempo di tentare nuovamente l’assalto alla tanto agognata coppa dalle grandi orecchie. Martedì 13 febbraio, alle ore 20:45, la Juventus di Massimiliano Allegri ospiterà il Tottenham del buon Mauricio Pochettino all’”Allianz Stadium” di Torino. I bianconeri si presenteranno alla sfida di andata degli ottavi di finale di Champions League senza Cuadrado, Matuidi e quasi certamente con l’assenza di Barzagli, out per via di un risentimento al polpaccio. Ma pare ci sia un barlume di speranza per il ritorno di Paulo Dybala, ovviamente dalla panchina. Dunque, riconfermato l’assetto tattico 4-3-3 con: Buffon; De Sciglio (Lichtsteiner), Benatia, Chiellini, Alex Sandro; Khedira, Pjanic, Bentancur (Sturaro); Douglas Costa (Bernardeschi), Higuain, Mandzukic. Gli Spurs sbarcheranno sotto la “Mole” senza l’infortunato Alderweireld e con il terzino sinistro Rose in condizioni fisiche non ottimali. Pertanto, il tecnico argentino dovrebbe disegnare un 4-2-3-1 così formato: Lloris; Trippier, Sanchez (Wanyama), Vertonghen, Davies (Rose); Dembele, Dier; Son (Lamela), Eriksen, Alli; Kane.

Juventus-Tottenham: le indicazioni tattiche

La Juve vittoriosa al “Franchi” di Firenze per 2-0 non ha brillato soprattutto per la qualità di gioco espressa. Buffon e compagni, infatti, hanno commesso una caterva di errori tecnici, specificamente nella misura dei passaggi. Contro i londinesi occorrerà maggiore lucidità e fluidità nel fraseggio in mezzo al campo. Servirà una gestione oculata all’interno delle diverse fasi del match, ma sarà necessario anche capitalizzare le occasioni da gol che si creeranno, attraverso un pizzico di cinismo e spietatezza in più sotto porta.

Il Tottenham, attualmente quarto in classifica con 52 punti, sta disputando un buonissimo campionato. In fase di non possesso gli inglesi non attuano quasi mai un pressing tambureggiante, piuttosto esercitano una pressione ben ponderata sul portatore di palla avversario, adottando uno schieramento 4-4-1-1 con una disposizione delle linee molto strette per occludere tutti gli spazi e impedire la verticalità improvvisa. In fase di possesso, invece, tendono a costruire l’azione sempre dal basso, evitando di buttare il pallone e cercando di sfruttare l’ampiezza campo partendo dai terzini. Trippier e Davies (o Rose) sono soliti alzarsi parecchio in modo tale da supportare efficacemente la manovra offensiva, concedendo, di contro, qualcosina nella fase di copertura. La Vecchia Signora dovrà prestare massima attenzione al trio dietro al cecchino Kane, autentico rapinatore d’area. Calciatori come Son (o Lamela), Eriksen e Alli sono abilissimi e rapidissimi nel saltare il diretto avversario per creare la classica superiorità numerica.

Quindi, proprio per questo, saranno indispensabili i ripiegamenti profondi di D. Costa (o Bernardeschi) e Mandzukic che, con grande spirito d’abnegazione, dovranno garantire un apporto decisivo anche in fase difensiva. Il diktat sarà segnare almeno un gol senza subirne, visto e considerato il match di ritorno in Inghilterra. Ma in caso di vantaggio, Madama non dovrà commettere l’errore di abbassarsi eccessivamente, poiché questo atteggiamento, alla lunga, potrebbe rivelarsi deleterio. Pazienza, raziocinio e cattiveria agonistica: queste le tre qualità principali per avere la meglio sul Tottenham. E la Juve le possiede.

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Pubblicato da
Stefano Dentice