Editoriali

Juventus-Torino: matare il Toro per accedere alla semifinale di Coppa Italia

Si accenderanno nuovamente i riflettori dell’Allianz Stadium, mercoledì alle ore 20:45, per il secondo derby della Mole tra Juventus e Torino. Questa stracittadina garantirà il pass per la semifinale di Coppa Italia, manifestazione che, fortunatamente (e giustamente), ormai da qualche anno, non è più così snobbata come succedeva tempo addietro. Il Toro di Sinisa Mihajlovic vorrà vendicare a tutti i costi la pesante débacle rimediata in campionato, non solo per il prestigio e per il morale, ma soprattutto per strappare il biglietto in ottica semifinali. La Juve, dal canto suo, non è certo una squadra che si sazia facilmente, dunque lotterà sino al triplice fischio finale per raggiungere un obiettivo comunque importante per la stagione in corso. Allegri pare debba ancora fugare tutti i dubbi legati all’undici iniziale, ma i bianconeri potrebbero schierarsi con un 4-3-2-1 formato da Szczesny; Sturaro (o Lichtsteiner), Rugani (o Barzagli), Chiellini, Asamoah; Marchisio, Bentancur, Matuidi; Dybala, Mandzukic (oppure Douglas Costa o Bernardeschi); Higuain. Ancora fermi ai box Buffon, De Sciglio, Howedes e Cuadrado. Il Torino dovrebbe rispondere con un 4-3-3 composto da Sirigu; De Silvestri, N’Kolou, Moretti, Molinaro; Rincon, Valdifiori, Baselli; Iago Falque, Niang, Berenguer. Il tecnico serbo non potrà contare sull’apporto degli indisponibili Ansaldi, Ljajic, Lyanco, Belotti, Edera e Barreca.

Juventus-Torino: risvolti tattici

Nonostante la Vecchia Signora si presenterà al cospetto del Toro imbottita di uomini non esattamente titolari inamovibili, dovrà ugualmente comandare il gioco come sta dimostrando negli ultimi incontri. Rispetto alla gara del Bentegodi di Verona, vinta per 3-1 con l’Hellas, Allegri e i suoi avranno l’obbligo di evitare grossolani errori sotto l’aspetto squisitamente tecnico, come in fase di uscita e nella misura dei passaggi, per architettare una manovra sempre fluida e mai sterile. Madama non dovrà assolutamente farsi sorprendere dalla velocità di Iago Falque e Niang, due frecce dell’arco granata molto preziose per Mihajlovic. Lo spagnolo e il franco-senegalese sono assai abili nell’uno contro uno, dunque possono creare una pericolosa superiorità numerica. L’ex Milan, inoltre, è in grado di attaccare repentinamente la profondità, altro elemento di pericolo per la difesa bianconera. In fase di non possesso, il Torino assume un atteggiamento piuttosto camaleontico, alternando un pressing alto sui portatori di palla a uno schieramento con dieci giocatori dietro la linea del pallone pronti a fare densità in mezzo al campo e a chiudere ogni traiettoria di passaggio. Tutto ciò, in base all’andamento e alle fasi della partita.

Le motivazioni in match come questi sono sempre fortissime, indipendentemente dalla posta in palio. Juventus-Torino rimane un grande classico, denso di intense emozioni e sensazioni dentro e fuori dal rettangolo di gioco. Pertanto, dal punto di vista degli stimoli, entrambe le compagini arriverannocertamente cariche a questa sfida. La Juve è palesemente favorita, per ovvie ragioni, anche a dispetto di un ampio turn over. Ma attenzione a un Toro ferito, pronto a sferrare la sua letale incornata.

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Pubblicato da
Stefano Dentice