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Juventus-Spezia 3-0: il meglio e il peggio di ieri sera

Danilo si prende un tempo di riflessione, Ramsey entra ma nessuno se ne accorge

Juventus-Spezia 3-0: il giudizio di Dio, tra letteratura e cinematografia.

SZCZESNY 6.5 Resta lì, in mezzo all’area, senza confermare, né smentire (un po’ come Moggi) che sia davvero sceso in campo. Poi in chiusura di match abbandona la lettura di “Infinite Jest” di David Foster Wallace, che trova terribilmente noioso, e porta avanti, poche pagine al giorno, solo quando scende in campo, e salva la sua rete.

DANILO 6 Nel primo tempo è preso, come tutti i suoi compagni di squadra, da dubbi sull’effettivo valore delle ultime due stagioni di Games of Thrones. È lì che corre, alla ricerca della palla, ma non sa decidersi: alcune svolte nella storia lo hanno lasciato perplesso e non sa se consigliare la serie agli amici. Nel secondo tempo decide di evitare di farlo, e assume maggiore sicurezza nell’impostazione.

DEMIRAL 6 Sembra il Brigante di Bocca di Lupo, non perché abbia la presenza scenica di Amedeo Nazzari, e nemmeno la sua voce, ma perché incute timore negli avversari che pensano abbia una relazione con Gina Lollobrigida, che per carità, bella donna, ma ha quasi 100 anni.

ALEX SANDRO 6.5 Quando è capitano le cose sono difficili. Oggi però sfida tutti i gufi e nella ripartenza sul primo gol sembra Silver Surfer che solca gli spazi infiniti. Dopo il gol assegnato urla: l’unione fa la forza. Poi alza il pugno, come se si fosse impadronito delle gemme dell’infinito e la Juve segna altri 2 gol.

FRABOTTA 5.5 Pirlo lo inserisce poco prima del match, al posto di De Ligt e lui sembra Catarella l’assistente di Montalbano; non sbaglia solo i nomi dei suoi compagni di reparto e di squadra, ma anche gli interventi e i passaggi; ma è giovane e si farà (speriamo).

CHIESA 7 È un alieno: è la prostituta con 3 tette di Atto di Forza, quella che compare all’inizio del film con Schwarzenegger. Il modo in cui colpisce il pallone sul secondo gol, farebbe propendere per il rettiliano, invece è un più modesto abitante di un satellite di Plutone.

RAMSEY SV Entra, ma non se ne accorge nessuno; nemmeno Pirlo.

RABIOT 5 Scende in campo, ma la mamma non voleva che giocasse, e si vede in ogni pallone che tocca. Sapendo che riceverà una lavata di capo e che dovrà andare a letto senza cena e senza finire di leggere Pippi Calzelunghe, resta in campo svogliato, anche se, a poco a poco, prende consapevolezza che i suoi compagni gli continueranno a passare il pallone.

BENTANCUR 6 Rinfrancato dalla visione di Terra Nostra, che lo fa sentire a casa (l’emigrato uruguagio in Italia, invece che gli italiani in Brasile) disputa una discreta partita evitando, per tutto il match, di passare la palla al portiere, proibitogli da Andrea Agnelli in persona.

MCKENNIE 5.5 Se Ronaldo avesse avuto quell’occasione, si sarebbe portato la palla avanti. Lui ispirato dal sempre attuale Fanteria dello Spazio sa che la guerra si vince insieme alla marina e all’aeronautica, e allora mette la palla al centro, per l’accorrente difensore.

BENARDESCHI 6.5 È rimasto in panchina fino al 65esimo, come il colonnello Kurtz in “cuore di tenebra” che compare in scena nelle ultime pagine. Poi ha sentito il mormorio dei tifosi che sussurravano, quando lo hanno visto scaldarsi: se entra perdiamo. Invece come il Kurtz di Marlon Brando, arriva, dice: l’orrore (riferendosi alle prestazioni dei compagni) e fa due assist. Anzi, lo stesso assist 2 volte, come se da casa non lo avessimo visto bene.

KULUSEVSKI 6 Somiglia a Seya o Pegasus dei cavalieri dello zodiaco. La storia nel reboot del 2019 è la stessa, cambia solo l’animazione. Alterna cose egregie a sciocchezze, ma si farà. Sperando che non ci vogliano millenni. L’unico problema è che la sua Lady Isabel/ Atena ha la barba e siede in panchina

RONALDO 6.5 Ronaldo, come Ipazia, salvaguarda il suo diritto a segnare. Perché anche segnare male, è meglio che non segnare affatto. Un palo e un gol. Perché la rete non è un fuoco da accendere, ma un vaso da riempire, diceva Platone.

MORATA 7 Entra e segna. Sembra il Montatore, fumetto che ha le fattezze di Lando Buzzanca, e che gli è stato prestato da Ronaldo e che, diversamente dalle commedie sexy anni 70, va diretto al dunque.

ALLENATORE 6 La trilogia del signore degli anelli gli è stata regalata da Paratici per Natale. Una bella edizione, rilegata in pelle di Pitone, con la riproduzione di un anello, simile a quello di Sauron. Annoiato dalla sua stessa squadra, divora le ultime pagine della “compagnia dell’anello”. Al sessantacinquesimo, terminato il primo volume e rimasto in sospeso, manda Baronio a prendere il secondo volume che aveva lasciato negli spogliatoi e nell’attesa decide di far entrare Morata e Bernardeschi.

TENET IN THE DARK (Riavvolgiamo il tempo e cambiamo il passato, consapevoli di ciò che è accaduto nel futuro)

Il tempo si ferma: la VAR è come la trama nei film porno. Ma se vediamo un film hardcore, tutto ci interessa fuorché la caratterizzazione dei personaggi e le sfumature psicologiche dei protagonisti. E allora restiamo fermi, perplessi, su treni fuori orario, all’interno di gallerie. Preparando il torneo di tresette alla conclusione della partita.

Si fa anche in tempo a progettare le proprie vacanze, quando la pandemia finirà; Ronaldo chiama Georgina, Pirlo si ricorda che deve chiamare il tecnico della lavatrice, Nedved alla Svizzera verde, Paratici alla saga di Shannara e a Holly e Benji.

Gol! Riprendiamo a giocare: ma io stavo pensando ai fatti miei.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni