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Juventus-Sassuolo: nuovo contatto per Locatelli, rischio rottura

Oggi o mai più? Juve e Sassuolo provano a chiudere la trattativa, ora c’è di mezzo il Liverpool

Oggi o mai più? Juventus e Sassuolo avranno un colloquio telefonico per provare a sbloccare il trasferimento a Torino di Manuel Locatelli. Ieri le parti non si sono incontrate perché i neroverdi avevano la presentazione ufficiale della squadra, mentre i bianconeri sono finiti in isolamento per la positività di Rafia. Le novità comunque non sono mancate, perché Giovanni Carnevali, ad del Sassuolo, ha prima affermato nel pomeriggio che senza “offerta adeguata Locatelli non si muoverà”, poi in serata a Sky ha ammesso che la volontà del ragazzo sia ferma.

Juventus-Sassuolo: oggi chiusura o rottura per Locatelli

“Domani (oggi, ndr) avremo un contatto diretto con la Juventus per Locatelli. Prima al telefono, poi ci vedremo. Il tempo stringe. Il giocatore vuole andare alla Juve. Saremmo contenti di dare Manuel alla Juve ma devono pagare il prezzo giusto. L’Arsenal ha fatto un’offerta per lui e anche un altro club inglese è ora in corsa. Forse per la Juve è più facile prendere Pjanic che Locatelli”. La Gazzetta dello Sport di oggi sottolinea che questo nuovo club di cui parla Carnevali sarebbe il Liverpool, ma i Reds farebbero cambiare idea al centrocampista della nazionale italiana?

L’interesse del Liverpool

Di sicuro a livello di prestigio il club allenato da Jurgen Klopp ha un altro appeal rispetto ai Gunners, ma non sembra che Locatelli possa cambiare i suoi piani. Vuole fortemente essere allenato da mister Allegri, che lo ha visto crescere al Milan e sta spingendo affinché ciò avvenga. Dipenderà tutto dall’offerta che la Juventus farà oggi: il Sassuolo continua a dire no a formule astruse con clausole di rivendita o troppi bonus. La formula perfetta sembra essere prestito a 5 milioni con obbligo di riscatto fissato a 30 e 5 milioni di bonus. A questo punto il rischio rottura c’è eccome, perché quando le trattative tirano troppo per le lunghe, spesso l’esito è quello dell’abbandono del tavolo.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni