Juventus, non c’è pace per Pogba: dall’estorsione al doping è un incubo senza fine

Una notizia shock ha scosso il mondo Juventus. Un vero e proprio fulmine a ciel sereno. Al centro di tutto c’è Paul Pogba. Il centrocampista francese è risultato positivo ai controlli antidoping, nel suo organismo sarebbero state infatti rinvenute tracce di testosterone dopo le analisi prima della gara contro l’Udinese. Un vero è proprio incubo quello che sta vivendo il francese. Già reduce da anni davvero complessi sia dal punto di vista fisico, visiti i tantissimi infortuni, che da quello psicologico-personale.

Lo scarso rendimento avuto al Manchester United per via della tenuta fisica, seguito dalla morte dell’amico nonché agente Mino Raiola avevano già fortemente provato il giocatore. Poi è arrivata la chiamata della Juventus, una boccata d’aria fresca che solo un ritorno a casa può darti. Ma neanche in bianconero c’è stata pace per Pogba.

Poco dopo il suo ritorno in Italia, un infortunio al ginocchio e una terapia conservativa assai rivedibile, lo costringono ai box per l’intera stagione, perdendo così anche l’occasione di disputare il Mondiale in Qatar con la Francia. Nel periodo lontano dai campi, Pogba subisce un tentativo di estorsione da parte di un gruppo di persone “capeggiate” dal fratello, Mathias. Questo triste evento mette a dura prova il Polpo che pensa addirittura di lasciare il calcio. Il 10 della Juventus però non molla e decide di continuare e di far rimangiare tutte le critiche che gli haters hanno mosso nei suoi confronti. Almeno fino ad oggi, quando l’ennesimo brutto episodio si è abbattuto sul calciatore che ora potrebbe rischiare addirittura una squalifica di più anni.

Juventus Pogba
(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Juventus, cosa succederà adesso a Pogba? Si spera nelle controanalisi

Paul Pogba, a seguito della positività riscontrata al testosterone, si ritrova ad avere tre giorni di tempo per richiedere le controanalisi. Nel frattempo il centrocampista della Juventus sarà sospeso in via cautelare. Qualora la positività sarà confermata, sarà il tribunale nazionale antidoping a giudicare la vicenda. La squalifica in cui potrebbe incorrere Pogba va fino ad un massimo di due anni.

A tal proposito, la guida Uefa all’antidoping si esprime cosi:

Se un test rileva nel tuo organismo una sostanza vietata, se rifiuti di sottoporti a un controllo, se violi le regole sulla reperibilità degli atleti o se commetti qualsiasi altra violazione delle regole antidoping, la responsabilità è sempre tua. Ricorda, si tratta del tuo corpo e della tua carriera e non potrai incolpare nessun altro. In caso di prima violazione, i giocatori possono venire sospesi fino a quattro anni. Probabilmente si tratta di un tempo sufficiente per rovinare la tua carriera. Inoltre, un giocatore che non si comporta correttamente durante la procedura di controllo antidoping, può essere sospeso per diverse partite oppure multato. Non presentarsi immediatamente a un test farmacologico o non rispettare le istruzioni dell’ACAD sono considerati comportamenti scorretti.“.

Juventus, ecco cosa dice il regolamento del Coni sulle controanalisi dopo una positività al doping

Articolo 18

Fase delle contro analisi
  1.  Entro tre giorni dalla data di ricevimento della comunicazione dell’esito avverso delle analisi, l’Atleta potrà richiedere, con oneri a suo carico, l’effettuazione della controanalisi.
  2. In caso di comunicata rinuncia o trascorsi inutilmente i tre giorni, l’UPA attiva il relativo procedimento disciplinare.
  3.  A seguito della richiesta di controanalisi, l’UPA comunica all’Atleta, alla Società di appartenenza, alla FSN/DSA ed agli Organismi sportivi interessati, la data di effettuazione della controanalisi fissata in modo che tra questa data e quella della richiesta non intercorrano più di sette giorni lavorativi.
  4.  L’analisi del campione B è svolta dallo stesso Laboratorio che ha analizzato il campione A.
  5. Alla controanalisi, fin dalla fase di identificazione del campione B, può assistere l’Atleta, oppure un suo rappresentante appositamente delegato con lettera che pervenga all’UPA entro le ventiquattro ore precedenti la data stabilita per tale operazione. L’Atleta e/o il rappresentante da questi delegato possono essere assistiti da un perito, il cui nominativo e qualifica devono essere notificati nei termini e nelle modalità precedentemente indicati.
  6. Alla controanalisi possono altresì assistere un rappresentante della FSN/DSA interessata ed un incaricato dell’UPA.
  7.  L’assenza dell’Atleta, e/o di chi lo rappresenta, alle operazioni di controanalisi non è motivo di sospensione della procedura di controanalisi. Analogamente non rappresenta una situazione ostativa il mancato accoglimento da parte dell’Atleta e/o del rappresentante delegato delle date proposte dal Laboratorio per l’effettuazione di tale procedura. Le operazioni di identificazione e di sigillatura del campione B, in assenza dell’Atleta (oppure di un suo rappresentante appositamente delegato) e/o del perito da questi nominato, devono comunque avvenire alla presenza di un osservatore esterno al laboratorio.
  8.  L’Atleta ha diritto di chiedere, con oneri a suo carico, copia della documentazione di Laboratorio relativa ai campioni A e B.
  9.  Qualora la controanalisi confermi l’esito di positività, l’UPA, ricevuta la comunicazione dal Laboratorio, provvede ad informare i soggetti di cui al precedente comma 3.
  10.  Qualora la controanalisi non confermi l’esito di positività della prima analisi, questa viene considerata negativa e l’UPA, in mancanza di ulteriori elementi e alla luce delle circostanze specifiche del caso, potrà dichiarare il procedimento concluso, dandone comunicazione ai soggetti di cui al precedente comma 3.
  11.  I risultati della controanalisi sono inappellabili.