Juventus Napoli, ovvero come avvelenare una partita di calcio

Juventus Napoli, 25.a giornata Serie A. Si è scritto e si è detto davvero di tutto in merito alla partita prevista per sabato sera a Torino tra il sorprendente Napoli di Sarri e la Juventus dei record di vittorie consecutive di mister Allegri. Purtroppo, però, di tutto si è scritto, fuorché della partita in sé: un incontro di calcio è, per definizione, un gioco, un espediente per rilassarsi e divertirsi, non un motivo buono per gettarsi veleno addosso e fomentare gli animi. Troppi personaggi, tra politici, giornalisti e addetti ai lavori, stanno arroventando un clima già incredibilmente teso, con il rischio di fomentare gli animi al punto da creare disordini che non giovano in generale, figurarsi per un gioco (e tendo a ribadirlo), qual è il calcio.

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In questo marasma generale, dal quale si è allontanato Rizzoli, ossia l’arbitro che avrebbe dovuto dirigere l’incontro, ufficialmente infortunato al polpaccio, ci si è dimenticati di quello che è lo spirito sportivo, sempre ammesso che il calcio, in Italia, sia ancora considerato uno sport.

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Juventus Napoli: chi ruba e chi piange?

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Sabato sera dovrebbe disputarsi una partita per il vertice della classifica, una novità, visto il predominio assoluto della Juve nelle ultime stagioni, si dovrebbe tutti essere felici del ritrovato equilibrio del campionato italiano, e invece da lunedì mattina non si fa altro che parlare di chi è stato più o meno favorito, chi ruba e chi piange, chi è incudine e chi è martello. A questo punto, se davvero tutti questi sedicenti tifosi pensano ad una partita segnata e ad un arbitraggio sfavorevole, la domanda è lecita: se è tutta una farsa, perché vi ostinate ancora a seguire il calcio?

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Pubblicato da
Alberto Zamboni