Juventus – Lazio, l’analisi tattica: Maurizio Sarri sfida Simone Inzaghi

L’analisi tattica di Juventus-Lazio, posticipo della 34a giornata di Serie A 2019-2020: Sarri già battuto due volte da Inzaghi in stagione

Due punti in tre partite. Questo il misero bottino per la Juventus nelle ultime tre uscite, che lunedì 20 alle 21:45 affronterà la Lazio all’Allianz Stadium di Torino. Bianconeri reduci dallo scoppiettante 3-3 di Reggio Emilia con il Sassuolo, match in cui la Juve dei primi dieci minuti abbondanti di gara ha convinto fornendo una buonissima prestazione non solo per l’immediato doppio vantaggio, ma soprattutto per atteggiamento tattico, piglio, attenzione e concentrazione. Poi, subito dopo aver incassato il 2-1, i Neroverdi hanno cambiato marcia creando innumerevoli difficoltà alla Vecchia Signora, totalmente incapace di arginare le pericolosissime fiammate offensive dei ragazzi di De Zerbi a causa di una totale mancanza di filtro a centrocampo (nonostante la presenza del sigarettista Sarri in panchina), letteralmente sovrastato dalla freschezza atletica, dall’agonismo e dalla qualità delle linea mediana sassolese. Madama meglio dal 3-3 di Alex Sandro, più vogliosa, motivata e determinata, ma allo stesso tempo tutto sommato inconcludente. Anche la Lazio, come la Signora, arriverà sotto la Mole dal pareggio a reti inviolate con l’Udinese.

Per la sfida ai Biancocelesti, Sarri non potrà disporre di De Sciglio, Khedira e Bernardeschi, mentre Chiellini è ancora in dubbio. 4-3-3 il probabile modulo scelto da Maurizio Sarri, con: Szczęsny; Cuadrado, de Ligt, Bonucci, Alex Sandro; Bentancur, Pjanić, Rabiot (Matuidi); Douglas Costa, Dybala, Ronaldo. Da non escludere, fin dal primo minuto, la soluzione Cuadrado esterno alto al posto di D. Costa, con Danilo quarto basso. I Biancocelesti giungeranno a Torino falcidiati dalle defezioni: Lulić, Marušić, Correa, Lucas Leiva, Radu, Luis Alberto, Jony e Patric out. Mister Inzaghi, ad ogni modo, dovrebbe sempre disegnare il suo solito 3-5-2 formato da: Strakosha; Luiz Felipe, Bastos, Acerbi; Lazzari, Parolo, Cataldi, Milinković-Savić, J. Lukaku (D. Anderson); Immobile, Caicedo.

Juventus – Lazio: i temi tattici

Rispetto a quanto visto con il Sassuolo per almeno ottanta minuti, la Juve avrà il dovere di cambiare registro. Sarà indispensabile un’oculata gestione del possesso palla, provando a palleggiare in maniera rapida e fluida senza traccheggiare. Andare all-in sulla verticalità e sull’attacco della profondità saranno due armi potentissime da sfruttare per la Juventus, così come i cambi di fronte, l’attacco sul lato debole e la ricerca dell’ampiezza, ricorrendo a sovrapposizioni e tagli quando necessario. Per quanto concerne la fase di non possesso sarà di importanza capitale evitare di farsi sorprendere concedendo 40 metri di campo alle spalle, e inoltre sarà fondamentale creare grande densità in zona palla.

La Lazio, spesso e volentieri, è una formazione capace di cambiare pelle in corso di gara, perché alterna l’uscita da dietro a lanci lunghi per le punte oppure indirizzati verso i due quinti, di frequente apertissimi e posizionati altissimi sulla stessa linea degli attaccanti, quasi a formare un 3-3-4. L’inserimento a rimorchio delle mezze ali è un’altra caratteristica tattica dell’undici di Simone Inzaghi, ma i veri punti di forza delle Aquile sono l’abilità nelle transizioni positive, pericolosissime per via dell’elevata velocità con le quali vengono effettuate, nonché il tentativo (quasi) ossessivo di attaccare la profondità. Per ciò che riguarda la fase di non possesso, in determinate circostanze, gli attaccanti accorciano immediatamente sul primo portatore di palla avversario, ma in altre situazioni la squadra biancoceleste si dispone in 30-35 metri di campo mantenendo il baricentro piuttosto basso per fare densità nella terra di mezzo e per chiudere quante più linee di passaggio possibili.

Dopo due punti in tre partite e nove gol subiti (!!!) nelle ultime tre giornate, Sarri e i suoi dovranno battere la Lazio a tutti i costi, possibilmente cercando di mantenere la porta inviolata anche per (ri)trovare una certa solidità difensiva. I Capitolini, in questo preciso momento della stagione, sono in stato comatoso. Quindi, non approfittarne sarebbe un vero e proprio delitto calcistico. Starà alle Zebre, sperando che si trasformino in leonesse, azzannare e matare l’avversario. Con tanti carissimi saluti, baci e abbracci a Lotito e Diaconale.