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La Juventus chiude il bilancio 2017-2018 a -19,2 milioni, cala anche il fatturato

La Juventus ha approvato nel corso del Cda odierno il bilancio relativo all’esercizio 2017-2018. Con una nota apparsa sul sito ufficiale del club bianconero, i risultati al 30 giugno 2018 sono così sintetizzati: “Il Consiglio di Amministrazione ha approvato il progetto di bilancio per l’esercizio chiuso al 30 giugno 2018, che evidenzia una perdita di € 19,2 milioni che sarà coperta mediante utilizzo della Riserva da sovrapprezzo azioni – si legge nel comunicato – . L’Assemblea ordinaria degli Azionisti è convocata per il 25 ottobre 2018 presso l’Allianz Stadium”. Dal comunicato (che potete scaricare integralmente da qui) emerge anche un calo del fatturato rispetto all’esercizio precedente di 58 milioni di euro.

Il bilancio Juventus 2017-2018 in rosso

La Juventus chiude il bilancio 2017-2018 in perdita dopo tre esercizi di fila in utile. Confermate le anticipazioni di Jmania.it, dunque, e anche le motivazioni che hanno portato al dato negativo, che comunque non deve preoccupare più di tanto. Da quanto emerge dalla semestrale Exor diffusa ieri, il secondo semestre della Juve relativo alla scorsa stagione è stato negativo per 62,2 milioni di euro. Considerato che il primo semestre si era chiuso invece con un attivo di 43,3 milioni, il risultato netto per l’esercizio 2017-2018 è di -18,9 milioni di euro.

Il dato è ufficioso e non ufficiale, ma cambierà molto poco nella sostanza quando il prossimo 13 settembre il cda della Juventus approverà il bilancio. Il dato negativo è dovuto innanzitutto all’aumento notevole del monte ingaggi e alla riduzione dei premi Uefa per via dell’eliminazione ai quarti di finale della Champions League (l’anno prima sui fece bottino pieno con la finale). Inoltre, c’è stato anche un calo nelle plusvalenze rispetto alla stagione 2016-2017, quando fu ceduto Pogba al Manchester United.

L’arrivo di Cristiano Ronaldo fa comunque molto ben sperare il club bianconero: la Juventus sta avendo una maggiore esposizione del brand a livello mondiale, con conseguente aumento delle vendite di merchandising e di nuovi accordi commerciali e partnership.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni