Juventus campione d’Italia 2014-2015: interviste Allegri, Buffon e Marotta

La Juventus è campione d’Italia 2014-2015 e anche se la festa nello spogliatoio di Marassi è stata molto sobria, c’è grande soddisfazione in Massimiliano Allegri, che ai microfoni di ‘Sky Sport’, ripercorre in pochi istanti la sua stagione, a partire dal primo giorno a Vinovo dopo l’addio di Antonio Conte: “C’erano solo 5-6 giocatori. Debuttammo anche male – ricorda – , perdendo con il Lucento 3-2… Poi è andata bene, i ragazzi si sono messi a disposizione, e parliamo di campioni del mondo… Non ho stravolto il lavoro di tre anni ma cambiato qualcosa, e i ragazzi mi hanno seguito. Hanno valori tecnici e morali, stiamo facendo un’annata straordinaria. Vincere 4 Scudetti di fila non è cosa da poco. Vincere 2 Scudetti in due piazze diverse è una cosa che mi rende orgoglioso. Ringrazio lo staff a Vinovo, la società e tutti, che mi hanno seguito. C’è da essere contenti e felici. La cosa che mi rende felice è che abbiamo vinto il campionato con una prestazione tecnica molto buona. C’è ancora da migliorare, anche nei singoli, per migliorare le prospettive europee”.\r\n\r\nRudi Garcia annunciò la vittoria dello scudetto alla sesta giornata: mai uscita fu più incauta. Allegri, quando capì che poteva essere scudetto, rimase comunque con i piedi per terra:\r\n

Siamo stati in testa dall’inizio, era normale crederci. Passaggi a vuoto possono capitare, ma gli equilibri non sono stati minati. Non è che per pareggi cambi le tue caratteristiche. Forse a Napoli – ammette – , non giocammo benissimo e venivamo dal pari con l’Inter, ma abbiamo dato una risposta di carattere importante.

\r\nMartedì servirà un’impresa contro il Real Madrid in semifinale di Champions League, qualunque sia il modulo utilizzato:\r\n

L’atteggiamento è giusto, ma dovremo essere più bravi. Il Real è straordinario, non dovremo concedere niente e far bene in palleggio. Il passaggio è su 180 minuti, ci vuole la consapevolezza di poter andare in finale. I difensori che la Juve ha possono giocare a quattro, parlando di centrali. Sono tra i più forti, c’è poca differenza, anzi a quattro sei più attento e commetti meno bischerate.

\r\nCon il passare delle settimane la Juve ha stroncato la concorrenza, qual è il segreto di questi giocatori?\r\n

Non ci sono segreti. C’è disponibilità dei ragazzi, capendo i periodi. Con Genoa ed Empoli non stavamo bene, abbiamo lavorato tanto a gennaio sul piano fisico. Sono gare che servono per lavorare come squadra e in attenzione. E’ normale che ogni tanto perdi attenzione, ma deve succedere il meno possibile. Per far questo ci vuole sofferenza, difendere non è vergogna, anzi. Mi sono aggiornato quando ero fermo? Nella vita c’è sempre da migliorare e imparare. Restando focalizzati in Italia sbagli. Non è che sono più bravi di noi fuori, ma fanno cose diverse. Il campionato italiano sta migliorando – sottolinea – , i risultati a livello europeo sono la conferma. Ma in giro migliori e trovi qualcosa di diverso, e apprendi.

\r\nMolto contento anche capitan Gigi Buffon, che di vincere scudetti non è mai sazio:\r\n

Non ci si stufa mai, anzi. Più si prendono, più gratificano e più hanno valore. Perché potrebbero essere gli ultimi. Abbiamo festeggiato? Dieci minuti, non di più. Il pensiero Real pulsa da giorni. C’è gioia, per aver chiuso il prima possibile cassetto il discorso campionato e concentrarci anima e corpo al Real, senza avere rimpianti. Momenti chiave? Diversi, anche gli altri ci hanno dato una mano. L’anno scorso c’era una distanza insufficiente a consentirci passi falsi. Quest’anno abbiamo concesso qualcosa, ed è giusto quando hai tanti impegni. Ci possono stare passi a vuoto. Che sapore ha questo Scudetto? Un grandissimo sapore – ammette – , particolare per tutto il gruppo. E’ la dimostrazione di una squadra con mentalità congenita, spiccata. Con spirito di sacrificio, abnegazione e voglia di non accontentarsi senza eguali. A luglio, con il cambio tecnico, potevamo tutti aver dubbi, ma invece tutto questo è stato uno stimolo per dimostrare un valore importante.

\r\nSottolinea ancora una volta i meriti della dirigenza e del tecnico Massimiliano Allegri anche Beppe Marotta, direttore generale che ai microfoni Sky ha dichiarato:\r\n

L’avvento del presidente Agnelli ha dato senso di appartenenza. Con grandi strutture e mandati ha dato a me e ai miei collaboratori grandi risorse per costruire questa squadra. Lo scudetto? Ha un sapore particolare. E’ nato tutto in modo traumatico, con quel giorno di calci, uova e sputi sulla macchina del presidente. Era una sfida accattivante, e con un grande allenatore e un grande gruppo abbiamo raggiunto questi risultati. L’allenatore ha grandi meriti, è leader e gestore della squadra. Non contano solo le forze effettive, ma anche gestione e come li stimoli. Max si è imposto come leader, imponendo disciplina e filosofia tattica. Le riserve decisive? Abbiamo fatto a meno a lungo di Asamoah, Caceres e Barzagli. I comprimari come Padoin hanno fatto bene. Lui è l’emblema del gregario divenuto titolare.

\r\nLa Juve quest’anno ha fatto grandi passi avanti dal punto di vista sportivo, ma anche societario: ora è più facile comprare e trattenere i campioni:\r\n

E’ una cosa importante. Il nostro brand è cresciuto – continua Marotta – , tanti chiedono di venire. Nel 2010 si faticava a portare importanti italiani, ora stranieri fanno la fila. Facciamo trattative interessanti, merito dei risultati sportivi e della credibilità ritrovata con Andrea Agnelli. E anche a noi stessi. Tevez? Il giocatore ha un contratto con noi, si trova benissimo. I numeri lo testimoniano, con medie altissime e vittorie. E’ riconosciuto come uno dei leader dello spogliatoio, mi auguro e spero non vi siano motivi di addio. Un plauso per quanto fatto. Rinnovo di Allegri? Ora c’è la Champions e la Coppa Italia. Ha fatto bene, e quando un professionista fa bene il rinnovo è quasi automatico. Il tweet del presidente Agnelli è emblematico.

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Juventus campione d’Italia 2014-2015

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Pubblicato da
Alberto Zamboni