Editoriali

Juve, serve dignità nella sconfitta

Questa squadra senza Ronaldo è più debole, ma Allegri ha accettato e ora deve metterci del suo

A qualche giorno di distanza possiamo sicuramente analizzare la sconfitta contro il Chelsea con maggiore serenità. La sconfitta è stata netta ed inequivocabile. Qualcuno dice numericamente più limitata di quanto poi avvenuto grazie a Szczesny; altri dicono che lo score è stato invece troppo ampio per via di un paio di gol (il primo e il quarto) che potevano esser annullati. La Juve pur creando un solo pericolo (con Morata nel primo tempo), aveva contenuto la furia del Chelsea e Szczesny in realtà nella prima frazione di parate vere e proprie ne ha fatta una sola, quella su diagonale di James. A onore del vero la Juve cade su un gol palesemente irregolare, viziato per lo meno da due spinte, oltre che da un fallo di mano; ancorché il divario è assodato che è stato così ampio che comunque, al netto del primo gol irregolare, avrebbe probabilmente perso in ogni caso.

Bianconeri spariti nella ripresa

La Juve è mancata inspiegabilmente nel secondo tempo. Dopo l’uno-due che ha portato al secondo e terzo gol nel giro di un paio di minuti non c’è stata reazione. La Juve in quel momento ha staccato la spina e il Chelsea a quel punto ha veramente dilagato, ed effettivamente Szczesny ha impedito un divario più ampio. Ora, che la Juve possa perdere contro i Campioni d’Europa in casa loro per me ci sta. È normale se si pensa che loro han vinto la Champions a maggio e noi invece in questa competizione siamo usciti agli ottavi con il Porto, come è altrettanto normale questo divario fra chi è primo in Inghilterra, campionato sicuramente molto competitivo, e chi ad oggi è ottavo in Italia. In questa stagione il Chelsea ha perso solo due partite ed entrambe 1-0. La prima con i pari grado loro del Manchester City e la seconda a Torino in Champions contro di noi. Ecco, forse questa nostra vittoria, che per alcuni versi ha avuto del miracoloso, ha fatto credere un poco a tutti noi che fossimo pronti per ogni palcoscenico.

E’ la Juve di Pirlo, ma senza Ronaldo

Mi spiace dirlo ma questa Juve è ancora la Juve vista l’anno scorso ma senza Ronaldo. Che è un aggravante. È la stessa Juve in quanto non convince con i risultati che sono altalenanti e non convince neanche sul piano del gioco esattamente come era la Juve di Pirlo. Poi, ogni tanto ha qualche sussulto che ti fa sperare e dire: “Ecco allora adesso finalmente abbiamo una quadra”, come era accaduto contro la Lazio, salvo poi arrivare a una nuova caduta. La Juve è questa signori e Allegri da questo punto di vista non è riuscito ancora ad incidere o forse non è riuscito ancora ad incidere abbastanza. L’errore grave è stato in sede di mercato. Via Ronaldo dentro Locatelli, Kaio, Kean. A me pare non bastare. La Juve ha pensato che bastasse un allenatore d’esperienza, notoriamente bravo a fare con quello che ha, per sistemare le cose e probabilmente lo stesso Allegri ha sottovalutato l’impegno. Ad oggi nessun giocatore sta rendendo molto di più rispetto all’anno scorso. È colpa in primis dei giocatori, ma è colpa anche del mister che non è riuscito a rivitalizzarli. Qualcuno obietterà che l’impresa è difficile ed al limite dell’impossibile ma è Allegri che l’ha accettata non io. La ricetta oggi qual è? Chi la conosce è bravo! L’unica cosa abbastanza certa è che sarà un anno duro, probabilmente il più duro degli ultimi 10. Sperando di non tornare a quei famigerati settimi posti da dove tutto era partito.

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Pubblicato da
Alessandro Magno