Juve, senti Bonucci: “Questa squadra mi diverte. Danilo soffre dentro”
L’ex difensore della Juve, Leonardo Bonucci, ha rilasciato alcune importanti dichiarazioni sul momento della squadra di Thiago Motta.
Ospite a Sky Calcio Club condotto da Fabio Caressa, l’ex difensore della Juve e della Nazionale italiana, Leonardo Bonucci ha espresso il proprio parere sul nuovo ciclo dei bianconeri, intrapreso con Thiago Motta in panchina. Il classe ’87 ha inoltre aperto altre parentesi: dal trasferimento al Milan, a Sarri e Cristiano Ronaldo, passando per il brasiliano Danilo, il cui inizio di stagione non è stato decisamente dei migliori.
Sul trasferimento al Milan
“C’era stato il famoso screzio con Allegri, volevo restare vicino casa per il problema di salute di mio figlio e all’estero non me la sentivo. Lì stava iniziando un nuovo ciclo, fecero 12 acquisti, poi a fine anno mi dissero che non c’era più posto e dissi che se dovevo andare via era per tornare alla Juventus. Con Max, quando ci siamo riavvicinati, siamo stati meglio di prima“.
Tra PSG e Manchester City
“Nel 2017 il Milan mi aveva chiamato e in quei giorni dopo l’ok di massima dato mi cercarono City e PSG, ma da parte mia se ti do parola è quella. Anche a dispetto di una bella proposta economica“.
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Sull’arrivo di Cristiano Ronaldo
“L’arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juve fu deciso per migliorare una squadra già forte: l’obiettivo era vincere la Champions, ma non è stato raggiunto. Nell’anno in cui è arrivato CR7 si sono incastrate dinamiche strane: Allegri a fine ciclo, il Covid, Sarri che faceva a entrare nelle dinamiche della gestione dei campioni che c’erano“.
Su Ronaldo e Sarri
“CR7 sempre stato un elemento di energia nello spogliatoio, ma nel secondo anno di Sarri nel modo di giocare è stato portato più ad agire come singolo che uomo squadra. Lui voleva giocare libero, Maurizio aveva i suoi paletti“.
Sull’anno di Sarri
“Sarri è arrivato nel momento sbagliato: molti dicono che non è da Juve, ma non la penso così. Quando hai Ronaldo, Higuain, Dybala e Douglas Costa come li fai giocare tutti? Nella gestione devi essere un fenomeno“.
Sui cambiamenti della Juve
“Negli ultimi 2 anni c’era un’energia diversa, prima gli altri avevano paura nei nostri confronti e lo percepivi. Poi, invece, chi veniva allo Stadium pensava di poter portare a casa il risultato, mentre in precedenza… I nuovi dovevano acquisire quello stand da Juve, perché prima c’era gente come Buffon, Dani Alves, Chiellini, Khedira, Matuidi, Higuain, Dybala, Tevez…“.
Sul nuovo ciclo con Thiago Motta
“Thiago Motta a Spezia ha fatto bene e ha portato il Bologna in Champions, ora è arrivato alla Juve con tanti giovani e sta facendo un lavoro eccezionale sia sul campo che nella comunicazione. La Juve mi sta piacendo tanto per quello che sta proponendo, gli manca ancora in partite come con il Cagliari la zampata per chiudere la partita, la Juve ha avuto due occasioni proprio pulite ed altre situazioni dove poteva fare molto meglio, quello gli sta mancando. A vederla mi sto divertendo“.
Da Conte a Mancini
“Conte come conoscenze tattiche mi ha dato più di tutti, nell’ultima parte della carriera Mancini mi ha aperto a un’idea di gioco diversa coi ‘5 canali’ utilizzati in Nazionale, mentre il primo Allegri della Juve nella gestione del campione è stato il top. Spero di arrivare a un livello che appunto unisca conoscenze e gestione“.
Sull’assenza di Bremer
“Alla Juve è mancato un difensore che cambia il reparto, senza togliere nulla agli altri, Gatti e Kalulu che stanno facendo un grande campionato ma Bremer in queste situazioni qua ti aiuta tanto, ti risolve tanto. Anche prima prendeva quelle ripartenze ma Gleison recupera. Kalulu? Si farà il centrale, penso di si, la sua idea penso sia andare avanti con lui e Gatti. A gennaio se ci sarà un’occasione la Juve è obbligata a prendere in considerazione. Magari Thiago tirerà fuori un altro jolly in questi mesi“.
Su Danilo
“Conoscendolo bene sicuramente dentro sta soffrendo ma è un ragazzo d’oro, pulito, dentro lo spogliatoio ha sempre la parola giusta. Non ha mai creato problemi, poi ovvio, quando non giochi per tante partite ti da fastidio. Terzino? Per tutta la partita no, lui parlandoci mi diceva ‘Leo, giocando tanto a tre o centrale nei due, mi piace fare quel ruolo lì, essere più lucido per giocare palla e meno di spinta’, però è un grande giocatore e si adatta a tutto quanto“.