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Juve, moto d’orgoglio per il finale: il patto dello spogliatoio

Ancora 180 minuti e poi la stagione sarà finalmente finita, ma i calciatori bianconeri vogliono dimostrare attaccamento.

Patto nello spogliatoio della Juve. La stagione è ormai compromessa e di obiettivi non ce ne sono più, ma i calciatori bianconeri vogliono comunque dimostrare di avere orgoglio nelle ultime due partite di campionato.

La qualificazione alle prossima coppe europee è matematica grazie alla sconfitta della Fiorentina in finale di Coppa Italia, ma per la Juve di certezze non ce ne sono. Serve attendere il 15 giugno, quando il Tribunale Federale si pronuncerà sul caso manovra stipendi, oltre che aspettare la decisione della Uefa su una possibile esclusione d’ufficio del club da ogni competizione internazionale. Ma nelle ultime due partite di campionato i tifosi chiedono alla squadra un moto d’orgoglio per provare a dimostrare attaccamento alla maglia nonostante le mille difficoltà. E lo spogliatoio ha accettato la sfida.

Juve, il patto dello spogliatoio: obiettivo secondo posto sul campo

(Photo by Marco BERTORELLO / AFP) (Photo by MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

Di obiettivi di classifica ce ne sono pochi, visto che la Champions League è praticamente impossibile e potrebbe comunque arrivare la squalifica Uefa, ma la Juve vuole dimostrare qualcosa a sé stessa e ai tifosi negli ultimi 180 minuti di questa stagione maledetta. Come riporta il Corriere dello Sport infatti lo spogliatoio ha stretto una sorta di patto per mantenere il secondo posto sul campo. Una valenza puramente simbolica, ma tanto basta per chiudere l’annata al meglio e tirare una riga prima della rivoluzione estiva.

Al di là delle incomprensioni con Max Allegri, gli elementi della rosa juventina vogliono dimostrare sul campo di non essere finiti al termine di una stagione estenuante sotto tutti i punti di vista. Poi si vedrà il futuro, con tanti calciatori in bilico, così come l’allenatore stesso. Serve essere professionisti fino in fondo nonostante non resti più nulla da conquistare. Se non l’apprezzamento dei tifosi, soprattutto nell’ultima gara casalinga dell’anno.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni