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Juve-Napoli 1-1: la solita squadra senza quadra e motivazioni

Troppe insufficienze, compresa quella di mister Allegri

Juve-Napoli 1-1, il giudizio di Dio: il meglio e il peggio visto ieri sera all’Allianz Stadium.

SZCZESNY 6.5 – L’ennesimo ritorno di Mortimer, con un piano di vendetta risibile, sul mensile di Zagor, non lo esalta. Per questo depone l’albo, dopo aver subito il gol, e salva la porta almeno un paio di volte. Nulla di troppo complicato, ma ci mette il suo.

CUADRADO 6 – Il nuovo film di Diabolik è una tristezza. Nato vecchio, sviluppato vecchio e invecchiato, nella sua vecchiezza, male. Però almeno Miriam Leone un tiro lo fa.

RUGANI 6 – Gli amici della bocciofila e la madre della sua ragazza erano dispiaciuti: come si può organizzare la festa amici della Befana senza il loro rappresentante più illustre?

DE LIGT 6 – Il premio Nobel per la Letteratura (Gurnah) non era mai stato tradotto in Italia. La nave di Teseo, sua casa editrice, ha rivelato che ripubblicheranno tutto i suoi testi: ma come faranno visto che sono tutti inediti? Stesso discorso per la strana coppia De Ligt- Rugani: se non hanno mai giocato assieme, come si intenderanno?

ALEX SANDRO 5 – In America negli anni novanta sono nati un sacco di personaggi a fumetti di dubbio appeal, ma che avevano in comune due cose: pistole molto grosse e donne molto svestite (WildCats, YoungBlood, etc). In Italia, quindici anni prima, veniva già pubblicato il mensile Stantuffami, di cui Alex Sandro è trasognato lettore.

RABIOT 5 – La sua sgroppata iniziale ci aveva fatti illudere che da zucca (vuota) si fosse trasformato in carrozza, poi riprende il livello qualitativo solito e da stallone bianco, che traina la carrozza di Cenerentola, si ritrasforma in topolino che cerca di avventarsi sulle briciole.

MCKENNIE 6 – È uno che ci mette intensità. Si è allenato duramente per tornare in campo in buono stato. Ovviamente ha difficoltà di inserimento perché Allegri, invece dei video di grandi campioni della Juve del passato, gli suggerisce di vedere i film di Furia, cavallo del west; senza due zampe, il lavoro diventa più difficile

LOCATELLI 5.5 – Winnetou è l’eroe, amico degli indiani, protagonista di una serie di libri (Karl Meyer) e di una serie di film (pre-spaghetti western, girati in Europa): una sorta di Salgari tedesco che ha infiammato i giovani germanici. I suoi film non credo siano mai stati tradotti in italiano; ma poi avrebbe senso, se lo si continua a schierare di fianco a Rabiot?

BERNARDESCHI 6 – Alla fine farsi trascinare da lui significa fare bella figura al torneo di biliardino della sagra della ventresca di Poggibonsi. Rinnovare la sua tessera in palestra, mi sembra dovuto, il suo contratto chissà.

BENTANCUR 5.5 – Entra in campo con la faccia contrita, come chi sa che ha peccato di gola nelle vacanze. Resta sulle punte, come uno che balla nelle retrovie. Né di qua, né di là.

KEAN 6 – La scuola di ballo: amici della Latinoamericana di Avuglione, con spiccata propensione per il tango ha osservato la sua onesta prestazione. Tra 3 settimane ci sono le finali di doppio Tango Carpiato e il nostro Moise non deve assolutamente infortunarsi.

MORATA 6.5 – Da Madrid a Torino, a Madrid, a Londra, a Madrid, a Barcellona, passando per Torino, Carpi e Modena alla sagra del tortellino, del cappelletto e del Barolo chinato. Dove sia il suo cervello non lo sa nemmeno lui; ha vinto tanto, si è divertito parecchio e ha segnato poco. E ha abitato in splendide città. Sua moglie ha la tessera della Rinascente, di Harrods e La vaguada. Cosa vuoi di più dalla vita?

ALLEGRI 5.5 – Dire che non comincia male è fargli un complimento. Poi la situazione è la solita: bravi i ragazzi, giro palla nervoso, pochi inserimenti, mettici il carico che io ho la briscola, squadra che perde non si cambia, il gabbione, non fanno più il panettone di una volta, dopo Natale tutti hanno il colesterolo alto, Dybala e Chiesa è difficile farli giocare assieme perché tutti e due non sanno fare il retropassaggio: viva Dio!

TENET IN THE DARK – (Riavvolgiamo il tempo e cambiamo il passato, consapevoli di ciò che è accaduto nel futuro)

Il problema non può essere il mancato rigore, e nemmeno il fatto che il Var nemmeno l’abbia visto. Il problema non può essere la formazione iniziale (in genere sono un’aziendalista; si tifa per tutti: allenatori, calciatori, dirigenti, magazzinieri, autisti e team manager).

Però il non riuscire a dare un briciolo di motivazione a certuni giocatori, che le hanno giocate quasi tutte, fa un po’ ridere. Non riuscire a trovare una quadra, non cambiare nessuno alla fine del primo tempo, quando la squadra non stava facendo faville sembra martellarsi da soli.

E allora la domanda nasce spontanea e resta: un uomo solo è al comando, ma pare che non ricordi più le regole del gioco?

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Pubblicato da
Alberto Zamboni