Editoriali

Juve-Lione 2-1: Vecchia Signora fuori dalla Champions a testa bassa

Nonostante la vittoria sul Lione, Juventus fuori dall’Europa per via della sconfitta 1-0 all’andata

Addio sogni di gloria europei. 2-1 Juve all’Allianz Stadium di Torino contro il Lione, ma vittoria inutile a causa del match perso 1-0 all’andata in terra transalpina. Juventus, per un’ora di gioco, a folle, con il freno a mano tirato e con le ruote sgonfie, complice un approccio mentale completamente sbagliato e una condizione atletica penosa. Bianconeri amorfi, imbolsiti, imprecisi tecnicamente, farraginosi nel palleggio sempre sterile, costantemente orizzontale e del tutto improduttivo, al cospetto di un Olympique Lione molto ben organizzato in fase di non possesso, schierato con dieci uomini dietro la linea della palla pronti a chiudere tutte le linee di passaggio.

Timidi segnali di risveglio dopo il lampo di Cristiano Ronaldo, autore del 2-1 che aveva riacceso le speranze. Dal vantaggio in poi, la Vecchia Signora sembrava più vogliosa, determinata e convinta, ma in realtà è stato solo un fuoco di paglia che ha illuso il popolo juventino. Questa doveva essere la partita dell’anno per i ragazzi di Maurizio Sarri, la gara che avrebbe consentito di continuare a cullare il sogno europeo. Purtroppo, invece, cala il sipario sulla stagione di Madama, eliminata dalla Champions League da un avversario nettamente inferiore sotto tutti i punti di vista.

L’aspetto più sconcertante di questa uscita prematura dalla Champions è riconducibile a un’imbarazzante fragilità caratteriale e a una totale mancanza di personalità, oltre all’orribile sensazione di vedere una squadra in confusione, assolutamente incapace di azzannare un avversario di buon livello, ma tutt’altro che un dream team. La delusione è cocente, il rammarico è tanto, la rabbia è devastante, perché abbandonare anzitempo la competizione più prestigiosa a livello internazionale per club, in modo scellerato, incontra l’amaro gusto del fallimento fuori dai confini nazionali.

Condividi
Pubblicato da
Stefano Dentice