Juve ascolta Buffon: sconfitta di Napoli peccato veniale, ma…

La sconfitta contro il Napoli è un peccato veniale, ha ragione Buffon, ma ora bisogna ripartire subito contro la Fiorentina

Il post Napoli-Juventus fa ancora discutere giornalisti e tifosi. La terza sconfitta stagionale dei bianconeri è stata la peggiore. Una brutta prestazione, una gara forse mai cominciata che lascia l’amaro in bocca per il mancato allungo in classifica. Tanta filosofia sui motivi di questa sconfitta. La Juve non può fare prestazioni come quella del San Paolo. Si può perdere, ma sempre lottando, dando fino all’ultima goccia di sudore per la causa bianconera. La colpa è di tutti, non solo di Sarri. Si è vista una squadra vuota senza mordente come forse nemmeno durante l’allenamento del mercoledì. Gianluigi Buffon, che ne ha viste tante in carriera, è stato molto chiaro: la sconfitta un peccato veniale dovuto al rallentamento delle rivali. Lo scudetto lo può perdere solo Juve, che è la squadra più forte del campionato da otto anni consecutivi. Se la partita va vinta, la Juve la vince. Il portierone bianconero ha mandato il segnale, adesso contro la Fiorentina la risposta.

Ronaldo l’ultimo a mollare

Buffon non parla mai a caso, quando lo fa è per necessità e sapendo che qualcuno la pensa come lui nell’ambiente. Dopo Napoli-Juve qualcuno alla Continassa non l’ha presa bene. Cristiano Ronaldo è stato l’ultimo a mollare, continuando a timbrare il cartellino nei minuti finali. A lui non piace perdere nemmeno al circolo o a tennis tavolo. Le grandi squadre non devono mai prendere sottogamba nessuna partita, nemmeno la partitella di allenamento. Serve avere sempre la massima concentrazione, perché essere la squadra migliore non ti porta nessun vantaggio, anzi gli avversari giocano ancora più cattivi per fare bella figura contro i migliori.

Una sveglia da capitano

Un messaggio chiaro, da capitano, che deve essere entrato nella mente dei giocatori. Basta cali di tensione e prestazioni al di sotto delle proprie possibilità. Non c’entra il modulo o la guida tecnica, ma lo spirito, la voglia di primeggiare sempre e comunque, come la storia della Juve insegna. Arrivare a 9 anni di dominio nazionale avrebbe un grande valore, nessuno ti regala niente e le altre squadre non si arrendono, anzi. L’Inter acquista anche Eriksen (dopo Young e Moses) per provarci ancora con più forze e la Juve deve fare la Juve per mostrare i muscoli.

Il percorso europeo lascia ben sperare

La stagione bianconera ha un obiettivo chiarissimo a tutti: la Champions League. Il percorso della squadra di Sarri in Europa è stato ottimo. Qualificazione agli ottavi con due turni d’anticipo, non capitava da tanto tempo. Non sembra una casualità anzi, nonostante le tante difficoltà dovute al cambio di mentalità, la squadra ha sempre cercato di dominare il gioco. Le potenzialità ci sono e si sono viste a sprazzi. La stessa grinta, determinazione e voglia di sacrificio va messa in campionato. La Juve ha il dovere di cercare di vincere ogni competizione a cui partecipa, senza avere momenti di debolezza o superficialità. Di sbagliare capita a tutti, essere narcisisti non è da stile Juventus.