Inter-Juve, VAR? Il problema non sono i tifosi, ma certi giornalisti

I voti post Inter-Juve: quello più basso va senza dubbio a chi alimenta le solite polemiche. E non sono solo tifosi, anzi…

Il meglio e il peggio del derby d’Italia tra Inter e Juventus: il voto più basso va a chi alimenta le polemiche.

SZCZESNY 6 – Serata tranquilla. Si limita a leggere nell’attesa di qualche tiro in porta che non arriva. Il classicone di Mister No, “la vendetta del Gringo”, procuratogli dallo spacciatore di fumetti, si mette in tasca qualsiasi reboot, restart del personaggio tirato fuori in tempi recenti, anche se scritto più di quarant’anni fa.

DANILO 5.5 – Il meno peggio. Quando Anna Tatangelo partecipa al festival di Sanremo è una sicurezza: non vincerà mai e la sua canzone sarà sempre la stessa: senza infamia e senza lode.

BONUCCI 5 – Se nella storia del cinema è rimasto “per un pugno di dollari” e non “per un pugno nell’occhio” con Franco e Ciccio, ci sarà una ragione.  Se Bonucci può fare certi lanci, non si capisce come mai De Ligt sia in panchina e debba sempre essere bullizzato al passaggio laterale?

CHIELLINI 5 – Intercambiabile (con Bonucci) come Gianni e Pinotto. Fautori di incredibili successi. Gli ultimi due film, per nostra fortuna, non vennero mai tradotti in italiano. Non perché fossero peggiori degli altri, ma perché fuori moda. Basta festeggiare uno spazzone in calcio d’angolo al 18esimo del primo tempo mentre si è sotto di 1-0.

CUADRADO 5 – Tex e il signore degli abissi è un film orribile, fuori tempo massimo, con la sceneggiatura scritta di Rin-tin-tin e le scenografie curate da Furia, cavallo del west. Alla stessa stregua delle sue inutili e irritanti sgroppate sulla destra.

MCKENNIE 5 – Gli ultimi telefilm di Chuck Norris (inclusi quelli di Walker Texas Ranger) hanno le scene di combattimento girate al rallentatore. La stessa velocità alla quale gioca lui.

BERNARDESCHI 5 – Gioca alla Ramsey. Spizza, inciampa, cade e si fa male da solo. Come il vampiro di Twilight sogna di essere buono, ma alla fine ogni volta che la fidanzata, Bella Swan, apre la bocca la situazione degenera in una iperglicemia che potrebbe uccidere un diabetico e allora preferisci che rimanga cattivo.

BENTANCUR 5 – Michelangelo Merisi, lo scultore, pittore e artista geniale, a tutto tondo, riusciva a vedere vita nei pezzi di marmo e poi con martello e scalpello tirava fuori le suo opere. Non credo che in Rodrigo sarebbe riuscito a vedere alcunché.

LOCATELLI 5.5 – Yanez de Gomera è sempre stato un comprimario di grandiosa indipendenza; ma non è certo lui che, circondato dagli zombi di walking dead (i suoi compagni di squadra), quelli classici che si muovono a rallentatore, deve salvare la capra, i cavoli, il lupo, la barca e l’allenatore. Anche se non c’è nessun altro.

ARTHUR S.V. – Entra alla fine, quando la Juve si ricorda che deve giocare.

ALEX SANDRO 6 – Aquaman fino agli anni ’90 ha sempre avuto lo spessore psicologico di una cozza ripiena. Anche ieri sera; ma solo fino a quando si guadagna il rigore.

CHIESA 6.5 – Il calcio è semplice come le tre leggi della robotica che Isaac Asimov scrisse tantissimi anni fa: Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, un essere umano riceva danno. Lui fa un dribbling e si vede assegnato un calcio di punizione. Roba aliena, sino a quel momento in campo.

KULUSEVSKI 6 – Sembra la brutta copia di Jessica Rabbit: non è colpa sua, ma lo disegnano così; parecchia qualità, ma arruffone. Spesso e volentieri non sa cosa farne del pallone e lo dona, in segno di pace, agli avversari

DYBALA 7 – Nelle vacanze ha letto tutti i Meridiani che riguardavano Jorge Luis Borges: esiste un campo di calcio in cui sono possibili tutti i tipi di gol: quello di stinco, di polpaccio, di retro coscia, di naso, di trippa, di petto, di nuca. Il più ambito, come il grande scrittore argentino ripeteva, era quello di chiappe che, anche alla tedesca, toglieva tutti i punti al portiere che lo avesse subito.

MORATA 5.5 – È il Lando Buzzanca dell’attacco. Può sempre fare la prestazione da Merlo Maschio, ma ieri si è limitato a timbrare il cartellino; come Alvaro Vitali in Gigi il Bullo, ma senza raccontare almeno una barzelletta divertente.

KAIO JORGE S.V. – Entra nel momento film coreano del match. Si boccheggiava e si strisciava ai piedi della squadra nerazzurra che, dopo il gol, ancora non era riuscita a tirare in porta; e porta una freschezza nordcoreana.

ALLEGRI 4.5 – Sceglie la formazione scapoli per giocare la partita della Pasquetta. Peccato che fosse anche l’addetto alla grigliata e si ricordi di fare i cambi solo quando la salsiccia è anche nei piatti dei convitati (Marotta e Zanetti).

TENET IN THE DARK – (Riavvolgiamo il tempo e cambiamo il passato, consapevoli di ciò che è accaduto nel futuro)

Rigore è quando Var fischia.

Il vero problema non sono i tifosi, ma i giornalisti. Sul Corriere della Sera scrivevano subito che era un rigore dubbio (a nemmeno 4 minuti dal fischio finale, con tanto di editoriale, preparato da due settimane).
Non c’è da stupirsi se l’unico modo per vendere i giornali è scongelare vecchie glorie che parlano degli antichi vecchi adagi: Iuliano-Ronaldo, l’espulsione di Pjanic, la visione di Taribo West, il pedinamento di Vieri e il passaporto falso di Recoba (ah! No, questo no. Sennò l’Inter sarebbe finita in serie B)