Insulti razzisti a Constant: Juventus multata

Nessun insulto razzista: Kevin Constant è stato fatto oggetto dei classici epiteti di scherno a cui vengono sottoposti tutti i calciatori durante l’ultimo Trofeo Tim cui hanno preso parte Juventus, Milan e Sassuolo. “Corri salame” “rifatti il naso”, sarebbero state le urla più frequenti secondo il referto della Digos, del quale, però, pare non fregare nulla al giudice sportivo che ha comminato alla Juventus e al Sassuolo, rispettivamente 30mila euro di multa ciascuno per “avere suoi sostenitori, nel corso dell’esecuzione di un calcio di rigore al termine del tempo regolamentare, rivolto ad un calciatore della squadra avversaria grida e cori espressivi di discriminazione razziale; sanzione attenuata per avere la Società concretamente operato con le forze dell’ordine a fini preventivi e di vigilanza. (ex art. 11, modificato dal provvedimento federale di cui al CU 189/A del 4 giugno 2013, e art. 13 n. 1 lettere a) e b) CGS)”.\r\n\r\nIl giudice sportivo, al contempo, multa il giocatore Constant con 3mila euro di ammenda “per avere, al 32° della gara, calciato il pallone verso un gruppo di tifosi della squadra avversaria che lo avevano insultato con grida e cori espressivi di discriminazione razziale, chiedendo quindi la propria sostituzione, uscendo dal terreno di giuoco e determinando in tal modo l’interruzione della gara di circa due minuti (Prima sanzione)”.\r\n\r\nEcco invece cosa recita il comunicato della Digos:\r\n

“Il personale delle Squadre Tifoserie delle Digos di Reggio Emilia, Torino e Milano e del Commissariato di Sassuolo in servizio allo stadio e posizionate a ridosso delle tifoserie ultras ha escluso che durante le partite siano stati intonati cori razzisti ribadendo che le sporadiche frasi ingiuriose che hanno provocato la reazione di Costant siano state gridate da normali tifosi e non da appartenenti alle tifoserie organizzate. Anche l’attento esame delle riprese audiovisive acquisite non ha consentito di rilevare alcun coro con intento offensivo a sfondo razziale, né prima né dopo che il giocatore abbia calciato il pallone sugli spalti”.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni