Incompetenza chiama insolvenza

(Di Giacomo Scutiero) Chi rompe paga. Alcuni all’istante, altri processo-facendo. La regola non vive senza la sua eccezione, il precedente che riscrive un procedimento. La sentenza è un solco, più o meno profondo. Proporzionale alla soddisfazione di chi, quella sentenza, la auspica prima e la pronuncia poi. Esemplare e insanabile. Finché dura. Finché tutto sembra come il giudice ha detto.\r\nFin lì le parti civili e presunte lese possono dare i numeri, in milioni. Sarebbe dovere, oltre che completezza, dettagliare la motivazione della richiesta di risarcimento. Il deprezzamento del calciatore, lo sponsor meno generoso, il danno\r\npatrimoniale. L’avvocato guadagna in percentuale: più danni chiede, più la parcella si gonfia. E allora perché deficere e non abundare?\r\n“Non appena sarà dimostrata la correttezza dell’operato dei vecchi dirigenti, lavoreremo per revoche, restituzioni e risarcimenti” (Andrea Agnelli, 27 ottobre 2010).\r\nLa prima promessa del presidente, seguita da altre. L’ultima dal Brasile, al New York Times: col senno di poi, letto l’articolo, era meglio “no comment”. Diverse centinaia di milioni. Il danno subito dalla Juventus secondo il figlio di chi, la Juventus, la controllò fino alla morte.\r\nDifficile stabilire una correlazione tra una perdita accusata (ancora) oggi, effetto di una causa vecchia cinque anni. Stando alle carte, come insegnano Federazione e commissario straordinario, il ricorso al TAR esisteva. Prima che Montezemolo lo mettesse nello scarico della monoposto rossa dismessa. Si leggeva di 70 milioni di danno, se la società fosse rimasta nella massima categoria; 130 milioni,  se il campionato di competenza fosse stato quello di B.\r\nTra richieste di parti civili, lese e imputati assolti, la FIGC sarebbe k.o. L’eccesso sanzionatorio, un boomerang. Esemplare e insabile. Come la bancarotta, inevitabile. Chi pagò si allea con chi pagò, contro chi ha rotto e mai pagato. Nessun sigillo col procedimento sportivo, né col rito abbreviato, né con radiazioni e “incompetenze” a revocare. Le cause civili hanno tempi biblici. Palazzeschi. Fininvest-Mondadori insegna.\r\nDopo Arezzo e Moggi tocca alla Juve restituire pan per focaccia. Elkann se ne intendeva. Blanc e Lippi, testimoniate?

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Pubblicato da
Alberto Zamboni