Juventus News

Inchiesta Juve, nuovo capitolo: “Conservavo le carte in una valigetta”

A parlare è l’ex segretario del club Lombardo: “Paratici mi chiamava anche di notte, le carte non si potevano depositare”.

Altro capitolo riguardo all’inchiesta sui conti della Juve. Questa volta si parla delle clausole di recompra, che venivano conservate e non depositate “perché se no non si poteva registrare la plusvalenza”.

La Juve prepara la sfida di domenica sera contro la Roma per continuare la risalita in classifica. Dopo la vittoria nel derby i bianconeri vedono il quarto posto distante 10 punti. Tanti ma non troppi, per sognare una rimonta Champions nonostante la pesante penalizzazione. Intanto però si continua a parlare anche dei guai giudiziari, con una nuova deposizione e nuove rivelazioni.

Inchiesta Juve, l’ex segretario Lombardo: “Conservavo tutte le carte in valigetta, non si potevano depositare per registrare le plusvalenze”

(Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Maurizio Lombardo, segretario della Juve dal 2011 al 2020, ha parlato in Procura a Torino lo scorso 17 febbraio. Al centro dell’audizione i famosi documenti riguardanti le clausole di riacquisto: “Io custodivo le side letter in una valigetta, sempre con me, anche a casa. Non venivano depositate in Lega, altrimenti con le nuove regole non si poteva registrare la plusvalenza. Poteva capitare che mi chiamassero a ogni ora e volessero sapere che cosa c’era scritto”.

Poi accusa Fabio Paratici: “Aveva smanie di onnipotenza, voleva acquistare giocatori anche tramite altre squadre per ostacolare le altre e mi chiamava anche di notte”. E sulle operazioni con altri club: “Alcune società amiche hanno fatto da ‘banca’ per permettere alla Juve di fare plusvalenze”.

Il suo ruolo nella Juve è terminato il 30 ottobre 2020: “Tutto risolto in cinque minuti. Quando io sono uscito e ho incontrato gli agenti, tutti mi chiedevano il perché e il 99 per cento delle volte gli agenti mi dicevano che io bloccavo le operazioni”. E svela un particolare: “Mentre con Marotta le trattative erano più semplici e meno complesse, ed anche la struttura era meno complessa. C’erano Marotta, Paratici ed io. Chi inizia a creare problemi è Federico Cherubini. Lui era il braccio destro di Paratici e cerca di crearsi uno spazio”.

Condividi
Pubblicato da
Alberto Zamboni