“Il talento da solo non basta”: l’italiano non profeta in patria I “Da noi un problema culturale”

All’estero si è ritagliato un posto da protagonista, dopo i recenti successi parla di cosa non va nel calcio italiano
Nell’ultima Premier League l’Italia si è fatta notare, con quattro calciatori e un allenatore. Riccardo Calafiori e Jorginho hanno fatto le fortune dell’Arsenal che è arrivata sino alla semifinale di Champions e che si è arresa solo a un Liverpool dalla continuità impressionante in campionato.
I Reds hanno vinto con merito il torneo ma non hanno valorizzato il talento di Federico Chiesa, arrivato a un prezzo vantaggioso lo scorso agosto ma chiuso dalla notevole concorrenza del reparto offensivo della squadra di Anfield.
Dopo essere stato squalificato per un anno a causa del calcioscommesse, Tonali si è preso le chiavi della mediana del Newcastle e ha incantato i tifosi inglesi con prestazioni di alto livello che ha replicato anche con la maglia della Nazionale.
All’esordio su una panchina di Premier, Enzo Maresca ha portato il Chelsea al quarto posto e ha vinto la Conference League, battendo in finale il Real Betis.
Ha stupito tutti con il suo gioco offensivo e i risultati lo hanno premiato
Il tecnico azzurro ha raggiunto la finale anche al Mondiale per Club, certificando la crescita di un collettivo in grado di unire solidità difensiva a qualità dalla trequarti in su, pur non disponendo di nessun giocatore di caratura internazionale ma di un gruppo coeso e che gioca a memoria.
Maresca ha parlato del lavoro che ha fatto nella testa dei giocatori: “La vera difficoltà è stata far comprendere al gruppo che il talento da solo non basta”.

In Italia manca il coraggio di lanciare i giovani e dare loro tempo
Il mister ritiene che l’Italia abbia un problema culturale: “Dispiace vedere la Nazionale in difficoltà, credo che il problema sia culturale più che tecnico. Le giovanili ottengono buoni risultati, quindi i talenti ci sono, ma poi faticano ad arrivare in prima squadra”.
La mentalità è molto diversa in Inghilterra, quando chi si mette in mostra in allenamento viene lanciato nella mischia senza farsi troppi problemi sull’età indicata sulla carta d’identità. Manca coraggio e volontà di attendere la crescita dei giovani, con i risultati che si costruiscono con un ciclo che guardi al medio e lungo termine.
