Il Giornale insiste: Lippi nuovo presidente della Juventus dopo i Mondiali in Sudafrica

La Juventus, ufficialmente, tace. L’ipotesi – fatta ieri da Il Giornale – che Marcello Lippi possa diventare il prossimo presidente della società bianconera non è stata accompagnata da una smentita diretta da parte della società di corso Galileo Ferraris. Diversa era stata la reazione di qualche giorno fa, quando prontamente sul sito societario era apparso il «non se ne parla nemmeno» sulle ipotesi di un avvicendamento in panchina e, addirittura, sulla possibilità che Chiellini e Buffon potessero prendere la via dell’Inghilterra. Un possibile Lippi sulla scrivania presidenziale è una «non notizia», sussurrano in sede. Volendo significare che lo stesso ct azzurro ha già dichiarato che non tornerà in bianconero «né per fare l’allenatore, né il dirigente». Lippi, per la verità, disse: «direttore tecnico», che è un’altra cosa. Punto. In realtà, a metà mattinata, ambienti vicini alla società hanno fatto sapere – quasi frenando però in vista del traguardo – che «il ritorno di Lippi alla società bianconera non è in previsione. Tra sei mesi l’attuale ct azzurro avrà un impegno molto importante, che merita di affrontare con la massima concentrazione e tranquillità. Il suo ritorno a Torino non è previsto, pur avendo di lui una profonda stima». Se poi tornerà in previsione, a tempo debito…\r\nSei mesi, fino al Mondiale. La Juve da una parte e Lippi dall’altra: non avversari, ci mancherebbe altro. Però: uno con la missione di riconfermarsi campione del mondo, l’altra con la necessità di vincere qualcosa di concreto salvando nel frattempo la panchina di Ferrara. «Da quell’ormai famoso incontro a pranzo tra Blanc e Lippi, se ne sono dette di tutti i colori – è il pensiero di chi vive a stretto contatto con la società bianconera, pur non facendone parte -. La realtà è che, oggi, ogni discorso è prematuro. Bisogna rimanere concentrati sugli obiettivi immediati e a medio termine, tifando prima Juve e poi Italia». Il «prematuro» diventerà però attualità una volta conclusi i Mondiali, perché «non c’è dubbio che esista compatibilità tra Ferrara e Lippi. Ma questa non è una novità». E, allora, se il buon Ciro siederà ancora sulla panchina bianconera – il fantasma di Hiddink è sempre dietro l’angolo – il progetto «Lippi direttore tecnico», prima che presidente, potrebbe spiccare il volo.\r\nE il traguardo della presidenza essere magari rimandato di qualche mese: l’incarico di Blanc scadrà ufficialmente nel 2012, visto che il nuovo consiglio di amministrazione si è insediato solo lo scorso ottobre. Ma, se la proprietà lo vorrà, lo stesso potrebbe essere sciolto in qualunque momento: dopo tutto, Monsieur Le President ha dalla sua il contratto a tempo indeterminato da direttore generale e quindi, se sollecitato, potrebbe lasciare la poltronissima quasi dall’oggi al domani. Del resto, a Blanc preme portare a termine l’operazione nuovo stadio per la stagione 2011-2012, capace di garantire alla Juve una quarantina di milioni l’anno in più: la riconoscenza della Famiglia gli sarà garantita da questo. E non è poco. Se gli sarà chiesto di fare un passo indietro, lui non si impunterà: uomo di John Elkann in tutto e per tutto, recentemente ha anche accettato il ritorno in società di Roberto Bettega pur non avendo abbandonato nessuna delle tre cariche – presidente, direttore generale e amministratore delegato – ricoperte negli ultimi mesi. E se Blanc, il giorno della presentazione dell’ex Bobby gol, ha spiegato di averne deciso da solo il reintegro, è parso quanto meno strano che il tutto sia avvenuto pochi giorni dopo il ritorno sulla scena di Andrea Agnelli: cugino di John Elkann con cui i rapporti paiono tornati discreti dopo anni di burrasca e, all’epoca della Triade, teorico rampollo di famiglia cui affidare la società. Gli scenari sono poi cambiati: ma la restaurazione, Lippi compreso, potrebbe avvenire di qui a qualche mese.\r\n\r\nFracassi Enrico – Juvemania.it

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Pubblicato da
Alberto Zamboni