Il Csm censura Teresa Casoria: Calciopoli finisce in prescrizione?

Scurissime nubi all’orizzonte di Napoli. Stiamo parlando del processo di Calciopoli che da oggi rischia fortemente di finire con la prescrizione: un duro colpo per le difese che negli anni scorsi hanno abbattuto, mattone dopo mattone, i teoremi accusatori rivelatosi fondati sul “si diceva… “, “si pensava che…”. Prove zero, neanche una, dopo diversi anni di processo e tanti bei soldini dei contribuenti andati a finire nello sciacquone. Oggi il Csm ha deciso la censura del giudice Casoria per il linguaggio scurrile utilizzato con i propri colleghi, ma la assolve dalle accuse più gravi (chissà domani quale giornale ve la dirà sta cosa qui). Il giudizio del Csm e l’ostilità delle due giudici al latere Pandolfi e Gualtieri potrebbero però condizionare la decisione della Corte d’Appello di Napoli che il 20 maggio è chiamata a decidere sulla richiesta di ricusazione (la seconda, per la prima volta nella storia d’Italia) da parte dei pm anche loro testi contro la Casoria. Il processo di Calciopoli, quindi, rischia l’impasse definitiva e la conclusione con la prescrizione. Un modo come un altro per consentire di splare dell’altro fango sugli imputati che si avviavano verso un’assoluzione apparsa a tutti più che probabile. “La procura di Napoli ha chiesto al presidente del tribunale di fare qualcosa per farmi astenere – ha tuonato dopo la decisione Teresa Casoria – , la Pandolfi ha reiterato questo invito ma io non avevo nessun motivo per non fare il processo Calciopoli. Ho sostenuto l’accusa in processi importantissimi, non avevo alcun interesse in questo processo, il calcio non lo conosco, non tifo per nessuno quindi fare il processo era il mio dovere. Ci si astiene se c’è motivo di farlo perchè svolgere i processi è un dovere. Due sentenze della corte d’appello sulle precedenti ricusazioni hanno ribadito che era un dovere andare avanti. Devo notare come è stato strumentalizzato in tutti i modi questo procedimento. Il pm Beatrice addirittura si era lamentato perchè facevo cominciare il processo troppo in fretta. Quando vennero rigettate le richieste per le parti civili si rischiava la paralisi di Calciopoli perchè il pericolo era di avere in udienza come parte civile ogni singolo tifoso di calcio. Invece siamo arrivati alla fine del dibattimento. Piuttosto vedo i pm renitenti a fare la requisitoria. Hanno chiesto indagini supplementari e avuto un teste che…”.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni