Il caso Plusvalenze non è finito: altra penalizzazione dopo il -10 alla Juve | Rischia di retrocedere d’ufficio
Ennesimo episodio che testimonia il malessere del calcio italiano, il caso plusvalenze si ripete, altra penalizzazione in vista
Era il novembre del 2022 quando il consiglio d’amministrazione della Juventus diede in massa le dimissioni all’improvviso gettando nella paura più totale la tifoseria bianconera che ha vissuto per qualche ore l’incubo di un epilogo sulla falsariga di Calciopoli. Andrea Agnelli è rimasto per pochi mesi il presidente in carica prima di abdicare per il caso Plusvalenze che l’ha coinvolto e per cui il club ha subito delle notevoli ripercussioni sul campo.
Al termine del campionato la Juventus ha chiuso al terzo posto ma è stato penalizzato di dieci punti dal giudice sportivo prima della sentenza Uefa, pesantissima, che ha escluso la squadra dalle competizioni europee per la stagione in corso.
E nello spogliatoio è successo che i senatori hanno fatto da chioccia ad alcuni talenti del settore giovanile, lanciati nella mischia dal mister Max Allegri per un ricambio generazionale ancora in atto.
Un’altra conseguenza di quanto è successo in casa Juventus è stato il mercato pressoché bloccato anche con l’arrivo del nuovo direttore sportivo Cristiano Giuntoli, con le prime manovre degne di nota che sono previste per la prossima estate.
Due squadre a rischio penalizzazione, deferiti i loro amministratori delegati
Nelle ultime ore altre due squadre del calcio italiane sono state colpite dalla giustizia sportiva, due storiche compagini che militano in Lega Pro, il Brindisi, nel girone C, e l’Alessandria, nel girone A, lo stesso dell’Under 23 juventina.
Il Procuratore Federale, a seguito di segnalazione della CO.VI.SO.C., ha deferito al Tribunale Federale Nazionale Sezione Disciplinare il presidente del CDA dei piemontesi Andrea Molinaro e l’amministratore unico e legale rappresentante pro tempore dei pugliesi Mariachiara Rispoli. Per entrambi si prospetta l’ipotesi di una penalizzazione.
La crisi del calcio italiano si nota anche da episodi del genere
Si tratta di due realtà di provincia che dispongono di risorse economiche limitate e che tentano con fatica a mantenere la categoria senza scendere tra i dilettanti.
Se le colpe sono ineccepibile, il problema principale è a monte e riguarda la tutela di club che non riescono a rispettare i pagamenti necessari per arrivare al termine del campionato, con il conseguente rischio di un fallimento, fatto che capita sempre più spesso in Lega Pro e che ha riguardato anche società storiche in passato.