Il ‘caso Fagioli’ non ha insegnato nulla, nuovo scandalo calcioscommesse | Cinque arresti: coinvolto anche un arbitro

Un nuovo scandalo scommesse scuote il mondo del calcio, cinque agli arresti domiciliari tra cui un arbitro, si ripete il caso Fagioli
Due anni fa Nicolò Fagioli è stato squalificato per sette mesi per alcune scommesse illecite legate al mondo del calcio. Il centrocampista era in rampa di lancio e centrale nel progetto della Juventus, che si era trovata, nello stesso periodo, a fare a meno anche di Paul Pogba, costretto a stare lontano dal terreno di gioco per doping.
Il classe 2001 è tornato in campo per l’ultima giornata del campionato 2023-24 e l’allora commissario tecnico della Nazionale, Luciano Spalletti, ha deciso di convocarlo per gli Europei, dopo averne testato le condizioni durante il pre-ritiro a Coverciano.
Lo spazio nella Juventus sarà sempre meno, tanto che la dirigenza bianconera ha trovato l’accordo con la Fiorentina per un prestito che diventa poi riscatto, con la qualificazione dei toscani all’attuale Conference League.
Oggi il giovane centrocampista azzurro si dice guarito da una vera e propria dipendenza e la sanzione subita è servita per meditare sul proprio comportamento e capire che stava rischiando di mettere a repentaglio la sua carriera.
Il vaso di Pandora è stato scoperchiato
Un nuovo caso scommesse, però, scuote nelle ultime ore il mondo del calcio italiano, questa volta nelle serie minori. Come annunciato da alcune fonti pare che cinque persone sono finite agli arresti domiciliari con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva.
Tra gli indagati figura anche un arbitro della sezione di Reggio Calabria, già sospeso dal giudice sportivo e ritenuto una figura chiave di un sistema congegnato nel minimo dettaglio. L’inchiesta ha portato alla luce episodi sospetti, con rigori ed espulsioni inventate per garantire l’esito stabilito.

Un sistema illecito che era attivo da quasi due anni
Due imprenditori toscani finanziavano il sistema, fornendo fondi per corrompere altri direttori di gara, con somme fino a 10mila euro a partita. Le indagini sono iniziate nel gennaio 2024 a seguito di una segnalazione da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che aveva riscontrato un flusso anomalo di scommesse su un match del campionato Primavera.
L’indagine prosegue, con l’obiettivo di comprendere fino a che punto il giro di scommesse abbia circolato, influenzando il regolare svolgimento dei tornei delle categorie inferiori, con i giocatori e i tifosi all’oscuro di tutto.
