Iaquinta e l’infortunio al menisco che non guarisce: patofobia?

Mai come in questo periodo mi sono chiesto che cosa mai è successo a Vincenzone Iaquinta. Con un attacco decimato da infortuni e squalifiche, che costringerà la Juventus a scendere in campo a Verona con il Chievo con uno spento Del Piero ed il giovane Immobile, Iaquinta avrebbe fatto tanto ma tanto comodo. E non solo per domenica: l’involuzione bianconera per quanto riguarda il gioco è iniziata, guarda caso, proprio poco prima dell’infortunio patito dall’ex attaccante dell’Udinese. Fino alla fine di ottobre 2009 – data dell’infortunio (allenamento di rifinitura in vista della partita di Siena), infatti, la Juve veniva da una striscia favorevole di risultati: nessuno avrebbe mai pensato che dopo aver asfaltato la Sampdoria in casa per 5 a 1, fossero iniziati i problemi che a tutt’oggi affliggono la causa bianconera.\r\nCasualità? Puo’ essere. E francamente non dovrei nemmeno star qui a scrivere queste due righe, dato che normalmente una lesione al menisco nel calcio professionistico si cura in 40 giorni. Il “caso Iaquinta“, invece, dura praticamente da 80, dato che ancora non si intravede il ritorno in campo del centravanti.\r\nI medici bianconeri cosa dicono? Silenzio assoluto. Si trincerano dietro ad un “ancora non è guarito dall’operazione di meniscectomia artroscopica selettiva del menisco esterno del ginocchio sinistro“. E rimandano di altre settimane il suo rientro.\r\nQualcuno nell’ambiente riferisce che Iaquinta soffra di patofobia (o ipocondria), ovvero la sensazione corporale di essere ancora malato, nonostante il fisico (e le cartelle cliniche dei medici) sostengano il contrario.\r\nIpocondria o meno, speriamo che Vincenzo sia disponibile il più presto possibile: di questi tempi, uno come lui ci serve come il pane.\r\n\r\nFracassi Enrico – Juvemania.it

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Pubblicato da
Alberto Zamboni