Hagi, altro che figlio d’arte, che delusione in Viola: “Non gli hanno dato nessuna possibilità”

Gheorghe Hagi – foto INSTAGRAM – Jmania.it

Il figlio d’arte non è stato trattato a dovere in Serie A: alla Fiorentina non ha avuto le opportunità che meritava

Senza alcuna presunzione possiamo tranquillamente definire Gheorghe Hagi come il miglior calciatore rumeno di sempre. Non stiamo per nulla esagerando dato che quando ancora calcava i campi da gioco veniva soprannominato il “Maradona dei Carpazi”.

Il classe 1965 ha avuto una carriera straordinaria, tanto da aver ottenuto il 25esimo posto nella classifica dei migliori calciatori di sempre pubblicata da World Soccer. D’altronde il suo palmarès parla da sé, così come le prestigiose divise indossate.

Ha giocato per lo Steaua Bucarest, per il Real Madrid, il Brescia, il Barcellona ed il Galatasaray. In totale 318 reti siglate e 20 trofei conquistati, numeri da capogiro ma che forse non rendono nemmeno giustizia alla classe ed il talento dimostrati sul terreno di gioco.

Statistiche che speravan tutti riuscisse a collezionare suo figlio Ianis, che però ad oggi è lontano anni luce dal conseguirle. Il classe 1998 non è mai riuscito a esprimere appieno il suo potenziale, tant’è che in un decennio ha già cambiato 7 volte casacca in giro per il mondo.

Astro nascente

All’età di 18 anni, nel 2016, arrivò in Serie A con aspettative altissime. Il papà puntò forte su di lui, tanto da affermare che fosse il suo degno erede, ma l’esperienza alla Fiorentina non andò come sperato, lasciando a tutti l’amaro in bocca.

Fu acquistato nella sessione di calciomercato estiva per 2 milioni di euro. Una cifra irrisoria che aveva fatto presagire il compimento di un vero e proprio affare da parte della Viola, che però si rivelò un vero e proprio flop.

Ianis Hagi – foto LAPRESSE – Jmania.it

Enorme delusione

Inizialmente fu aggregato alla Primavera per poi passare in prima squadra e giocare solamente due partite sotto la gestione di Paulo Sosa. In due anni interi il counter non è mai aumentato, motivo per cui fece ritorno al Viitorul Costanza, squadra con la quale ha esordito nel calcio professionistico.

Di ciò si è lamentato il padre in una recente intervista, difendendo il figlio a spada tratta: “Sono amareggiato per quello che è successo, non gli hanno dato nessuna possibilità. Quando è andato a Firenze era uno dei primi 100 giovani al mondo”. Oggi, all’età di 27 anni, gioca in Scozia, nei Rangers. Ha ancora tanti anni di carriera davanti e chissà se troverà l’ambiente giusto per dimostrare a tutti di che pasta è fatto.