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Juve, esonero Allegri: l’indizio sul successore

Il tecnico livornese continua a non essere amato da gran parte della tifoseria e le candidature per il post aumentano.

Max Allegri continua a non essere molto amato da gran parte della tifoseria della Juve. Nonostante i risultati passati e presenti, per il livornese aleggia sempre la possibilità dell’ esonero. E si pensa ai sostituti.

La Juve si è guadagnata l’accesso agli ottavi di finale di Europa League battendo il Nantes per 3-0 nella gara di ritorno in Francia. Nel prossimo turno i bianconeri affronteranno il Friburgo, mentre in campionato nel derby contro il Torino si punta alla risalita dopo la pesante penalizzazione.

Nonostante i risultati non siano così disastrosi dopo un inizio molto complicato, Max Allegri continua a essere inviso a gran parte della tifoseria della Juve. E i nomi per il successore continuano a essere invocati.

Esonero Allegri, i candidati successori per la Juve: in pole Gasperini, poi Conte e Zidane

(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Allegri è sotto contratto con la Juve fino al 2025, ma le voci di un suo esonero non si placano mai. Nonostante i risultati c’è sempre una parte di tifoseria che ne invoca l’allontanamento e dunque le notizie su un possibile avvicendamento si sprecano. A sostenere la tesi del cambiamento in panchina ci sono gli ultimi aggiornamenti delle quote delle agenzie di scommesse.

A sorpresa in prima posizione c’è Gian Piero Gasperini, che tornerebbe alla Juve dopo aver allenato le giovanili. Il tecnico dall’Atalanta è quotato 5 volte la posta. Al secondo posto un altro ritorno, come spesso si ipotizza soprattutto negli ultimi tempi, ossia Antonio Conte. L’ingaggio del salentino, che a giugno si libererà dal Tottenham, è quotato 6. Al terzo posto c’è il sogno forse più grande dei tifosi, che a giudicare dalle quote è difficile ma non impossibile. Il nome è infatti quello di Zinedine Zidane, dato a 9. In fondo, tre suggestioni tutte quotate 12, ossia Dionisi, Luis Enrique e Luciano Spalletti.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni