Fiorentina-Juventus: al Franchi con i piedi per terra

Il roboante 7-0 inflitto al malcapitato Sassuolo deve essere mentalmente archiviato dalla Juventus. Venerdì 9 febbraio, ore 20:45, la Juve, contro la Fiorentina, non potrà assolutamente permettersi cali di concentrazione

La vittoria asfaltante di domenica scorsa per 7-0, ai danni di un Sassuolo tramortito dai colpi inferti da Buffon e compagni, non deve minimamente esaltare la Juventus di Max Allegri, che venerdì sera (ore 20:45) andrà ad affrontare una trasferta notoriamente ostica come quella dello stadio Artemio Franchi di Firenze, con la Fiorentina guidata da Stefano Pioli. La Viola, attualmente undicesima in classifica con 31 punti, si presenterà al cospetto dei campioni d’Italia con l’organico praticamente al completo. Unico dubbio legato a Laurini. Dunque, Pioli dovrebbe disegnare l’ormai consueto abito tattico che prevede un 4-3-3 formato da: Sportiello; Bruno Gaspar (Laurini), Pezzella, Astori, Biraghi; Veretout, Badelj, Benassi; Chiesa, Simeone, Thereau (Gil Dias). Massimiliano Allegri risponderà anche lui, con ogni probabilità, con un 4-3-3 così composto: Buffon; De Sciglio (Lichtsteiner), Benatia (Barzagli), Chiellini, Asamoah (Alex Sandro); Khedira, Pjanic, Marchisio; Bernardeschi, Higuain, Mandzukic. Alla lista degli infortunati noti come Howedes, Dybala e Cuadrado, putroppo si è aggiunto Blaise Matuidi, a causa di una lesione di grado lieve-medio ai flessori rimediata in Juventus-Sassuolo. Queste defezione, sfortunatamente, potrebbe costringere il nazionale francese a rimanere lontano dal terreno di gioco per un mese circa. Ma ad oggi non ci sono ancora notizie ufficiali in tal senso.

Fiorentina-Juventus: i contenuti tattici

La Fiorentina è una squadra generalmente molto ordinata in fase di non possesso, corta, stretta e pronta a formare un 4-5-1 con le due ali (molto più Chiesa rispetto a Thereau) che si abbassano sulla linea dei tre centrocampisti per irrobustire, appunto, proprio la mediana. In fase propositiva, invece, tende a sfruttare assai i due terzini (in genere Bruno Gaspar e Biraghi), ai quali Pioli chiede di allargarsi molto e di stare alti per usufruire dell’ampiezza del campo. Un ruolo fondamentale lo ricoprono certamente anche Chiesa e Thereau, che grazie alla loro continua mobilità, non concedono punti di riferimento alla retroguardia avversaria. Federico Chiesa, in particolare, partendo da destra, ha sempre in serbo due opzioni: cercare il fondo per il cross teso o per l’assist rasoterra, oppure tagliare verso la porta per tentare di battere a rete anche con il sinistro, nonostante non sia il suo piede preferito.

La Vecchia Signora dovrà giocare con pazienza, senza forzare i ritmi dissennatamente, ma evitando di abbassare troppo il baricentro. Soprattutto nel caso specifico di questo match, De Sciglio (o Lichtsteiner), Asamoah (o Alex Sandro) e Bernardeschi, non solo dovranno garantire un’efficace fase difensiva, ma al contempo avranno il compito di spingere parecchio sulle loro fasce di competenza, in modo tale da tenere un po’ più bloccati del solito B. Gaspar e Biraghi che, come sottolineato in precedenza, tendono a sganciarsi in modo frequente per creare superiorità sugli esterni. Per Madama è severamente proibito arrestare la corsa sul Napoli. Dunque, a Firenze, bisognerà strappare i 3 punti con le unghie e con i denti, senza commettere l’errore di pensare alla sfida di Champions con il Tottenham. Almeno sino al triplice fischio.