Interviste

Dybala a France Football: “Juve a vita? Non prometto niente”

Paulo Dybala e l’intervista a France Football che sta facendo molto discutere. Alla vigilia di Juventus-Barcellona, il numero 10 argentino non ha tanta voglia di guardare troppo avanti. Attualmente ha un contratto lungo con i bianconeri, ma si parla già di un nuovo prolugamento, il diretto interessato è molto prudente: “Voglio vincere il più possibile, è l’unica cosa che voglio. Penso al presente, nel calcio di oggi non si sa come sarà il futuro. Alla Juve a vita? Non voglio fare promesse quando non dipende da me, ma non voglio neanche dire che sarà la mia ultima stagione a Torino”.

Insomma, meglio pensare al presente a questa Juventus che dopo la sconfitta contro la Sampdoria riparte da un match difficilissimo contro il Barcellona. L’obiettivo è arrivare in fondo nuovamente alla Champions League e se possibile cancellare Cardiff. “Abbiamo sbagliato completamente il secondo tempo – ricorda l’argentino – , io mi sentivo impotente. E’ stato strano perché abbiamo preso quattro goal quando in tutta la competizione, fino a quel punto, ne avevamo incassati appena tre”.

Quest’anno la Vecchia Signora sta andando leggermente peggio dello scorso anno: in campionato ha due punti in meno e in Champions c’è una qualificazione da conquistare. Del resto, non è facile essere sempre al top quando ogni anno vanno via diversi campioni. “Dani (Alves, ndr) uno dei migliori mai visti giocare. Ci manca uno che abbia la sua visione di gioco e le sue discese dalla difesa. Anche la partenza di Pogba è stato un duro colpo: oltre all’intesa in campo c’era anche quella fuori, siamo molto amici. Buffon? Ha 40 anni ma è come ne avesse 20, è una leggenda e per questo è rispettato da tutti”.

Dybala e il sogno pallone d’oro

Il sogno di Dybala è ovviamente quello di continuare a scalare la graduatoria dei top europei, per arrivare a quel pallone d’oro che solo la vittoria della Champions potrebbe dargli.

“Mi piacerebbe sfidare Neymar come Messi fa con Cristiano Ronaldo ma il brasiliano è più vicino al premio di me. Io devo lavorare per migliorare e vincere trofei. Una volta davanti ad un falò tra amici abbiamo espresso tutti un desiderio e il mio era proprio quello di vincere il Pallone d’Oro. Messi? Ho sempre ammirato Ronaldinho, anche quando ero più piccolo, ma Leo è come Maradona per quelli della nostra generazione. Per me – prosegue Dybala – è un onore giocare insieme a lui in Nazionale. Ci ha trascinati al Mondiale con la tripletta all’Ecuador ed è un leader nato. L’espressione di ‘nuovo Messi’ per me o per un calciatore non è deleteria, dipende da come uno la prende. Alcuni non la vivono bene, io però sono contento e scendo in campo concentrato per raggiungere i miei obiettivi”.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni