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Dirigenza Juve: Nedved verso l’addio, si cerca un AD

Il vicepresidente della Juventus pagherebbe la svolta “belgiochista” degli ultimi due anni

La rivoluzione alla Juve è appena iniziata e i cambiamenti in dirigenza non sembrano finiti. Ne parla oggi il quotidiano Il Giornale, secondo cui dopo l’addio di Fabio Paratici, dovrebbe seguire a ruota quello di Pavel Nedved. Il vicepresidente della Juventus viaggiava sulla stessa lunghezza d’onda del CFO dell’area Football, anche se con responsabilità e operatività differenti. Il potere della “Fucia Ceca” con il passare degli anni è aumentato in maniera esponenziale: da semplice consigliere del presidente è diventato uno di quelli che prendono decisioni importanti, anche scomode.

Dirigenza Juve: fallita la svolta “belgiochista”

Ed è per questo che Nedved dovrebbe pagare, al pari di Paratici le ultime due stagioni e la svolta “belgiochista”. “Siamo sulla strada su cui volevamo essere”, diceva l’ex pallone d’oro a metà stagione quest’anno, una strada che ha portato la Juventus fuori dalla Champions League nuovamente agli ottavi, come l’anno precedente, e a non vincere nemmeno lo scudetto dopo 9 anni di predominio. Protagonista della cacciata di Massimiliano Allegri nel 2019, il dirigente ceco non era presente alla conferenza stampa di addio del tecnico livornese, ufficialmente per altri impegni. Fatto sta che ora Max è tornato e con ogni probabilità ha già presentato il conto.

Via Nedved, dentro Arrivabene o Carnevali?

La sua figura potrebbe essere soppressa per fare posto ad un amministratore delegato. Il quotidiano fa il nome di Maurizio Arrivabene, che fa già parte del cda della Juventus e nel suo curriculum vanta incarichi in Philip Morris e Ferrari. L’altro nome caldo è quello di Giovanni Carnevali, ad e dg del Sassuolo. Sembra che una prima chiamata sia stata già fatta al dirigente dei neroverdi, che pubblicamente ha ammesso di gradire i corteggiamenti, ma al contempo di essere legato alla famiglia Squinzi da 8 anni. Un legame molto forte che sarà difficile interrompere, ma nel calcio mai dire mai.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni