Dilemma Juve: quanto può durare Pirlo così?

Ieri abbiamo visto una Juventus dalle due facce; una, quella del primo tempo, che non avevamo mai visto così in difficoltà; l’altra, quella della seconda frazione di gioco, cinica, devastante, e soprattutto vincente che noi tutti conosciamo. Ciò è forse frutto di una combinazione di eventi: l’ampio turn-over in vista Champions League (vedi i vari Caceres, De Ceglie, Giaccherini e Matri in campo al posto di Lichsteiner, Asamoah, Vidal e Vucinic) e la bassa condizione di alcuni giocatori, uno tra tutti Pirlo. Non vogliamo assolutamente mettere in croce il campione Bresciano, ma fare solo qualche considerazione.\r\nIl costante doppio impegno settimanale tra campionato e Champions League, al quale si aggiungerà anche la Coppa Italia, oltre agli impegni delle varie Nazionali, sono una realtà di questa stagione, come lo sarà anche il turn-over e la Juve non può prescindere da Pirlo. Già nei giorni scorsi si discuteva se fosse giusto concedere o meno un turno di riposo all’ex-Milan, tornato stanco dalle sfide con Bulgaria e Malta con la Nazionale Italiana; difatti a Genova, non si è visto un Pirlo brillante; forse un po’ di riposo avrebbe fatto bene, anche per vedere all’opera il talentuoso 19 enne francese Pogba, che il duo Conte/Carrera vede bene in quel ruolo del campo.\r\n\r\nDati i molti impegni dunque sembra logico privarsi del “genio” almeno in vista delle partite più importanti in Europa, dando modo alla gioventù di crescere; ma come lasciare un giocatore come Pirlo in panchina? E’ questo il costante dilemma che dovrà affrontare Antonio Conte nel suo secondo anno da allenatore della Vecchia Signora. A Genova, da questo punto di vista, i cambi sono stati più che azzeccati: Asamoah, devastante sulla fascia sinistra, per De Ceglie, qualche sporadica discesa; Vucinic, vero baluardo lì davanti, per Matri, sembrato spaesato; ed infine Lichsteiner che ha sostituito l’Uruguayano Caceres, apparso un po’ lento. E nuovamente Pirlo, 90’ in campo e non sentirli (o quasi): a Londra siamo certi che il “professore” salirà di nuovo in cattedra, come ha sempre fatto, per riprendere in mano il centrocampo ed per assicurarsi anche un po’ di riposo Sabato sera, nell’anticipo contro il Chievo … ma questo è un dilemma di Conte!

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