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L’analisi di Del Piero: “In Italia tutti odiano la Juve. Sul mio ritorno…”

L’ex capitano difende i colori bianconeri: “La penalizzazione a campionato in corso è ingiusta. Anche per le altre squadre”.

Alex Del Piero di nuovo capitano della Juve. Non in campo, ma negli studi televisivi. Ospite della CBS, l’ex numero 10 ha parlato di tante cose, fra penalizzazioni e il possibile ritorno nel club.

Il binomio Juve-Alex Del Piero è indissolubile. Nonostante alcune critiche piovute su di lui sui social in alcune situazioni, l’ex capitano non perde occasione di difendere ancora i colori bianconeri, come fatto tante volte in campo. Ospite alla CBS nel programma di analisi sulla Champions League insieme a Thierry Henry, Jamie Carragher e Micah Richards, Del Piero ha avuto modo di parlare di tanti argomenti.

“Mi dispiace vedere quello che sta succedendo. Sono stato tifoso della Juve prima di giocarci per 19 anni. Ho vissuto la crisi del 2006, abbiamo ricostruito la squadra attraverso tante difficoltà. Abbiamo mancato la Champions League per diversi anni. Non ho mai avuto rimpianti per essere rimasto in quel momento e ora so come possono sentirsi i calciatori in questa situazione. Per questo penso che quello che sta facendo la squadra insieme ad Allegri è straordinario” racconta Alex.

Del Piero: “Penalizzare la Juve in corsa influenza anche le altre squadre”

Sulla penalizzazione e sui casi in divenire: “I calciatori non sanno cosa potrebbe succedere e giocare in queste condizioni è difficile. Quando successe nel 2006 era a campionato finito. Dal mio punto di vista è sbagliato intervenire a stagione in corso. In Italia tutti odiano la Juve e questa è la prima cosa da sapere per capire la situazione. Però in questo momento bisognerebbe osservare se qualcuno commette qualche errore e poi intervenire quando la stagione è finita. Dare 15 punti di penalizzazione e poi magari toglierli influenza anche le altre squadre. Chi è secondo ora non sarebbe più secondo se ridessero i punti alla Juve.

Sul suo possibile ritorno: “Ci sono molti rumor a riguardo. Il mio cuore è sempre lì, perché i 19 anni che ho trascorso lì sono quasi la maggior parte della mia vita. Ruolo per il mio ritorno? Dipende da tante cose. Non posso pensare al mio ruolo singolo ma all’interno della costruzione di una squadra”.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni