Del Piero: “Cosa abbiamo sciupato! Ora pensiamo al Fulham”

Torna sulla partita di ieri a mente fredda, Alessandro Del Piero, e lo fa dalle colonne del proprio sito ufficiale. Doveva essere una festa per il suo personale record, ma i festeggiamenti sono stati strozzati in gola da una rimonta senese che ha quasi dell’incredibile.\r\n\r\nFESTA MANCATA\r\n“La festa è durata troppo poco. Il gol numero 300 (+2, pensavate mi fossi dimenticato…) in carriera e poi il 301, subito dopo. La festa è durata poco, purtroppo, perché speravo di celebrare questo traguardo con una vittoria. Ho ribadito spesso che il gol, pur “vitale” per un attaccante, non vale lo stesso se poi non arriva il risultato della squadra. Purtroppo il risultato che avevamo costruito con un avvio di partita straordinario è stato vanificato dalla rimonta del Siena, dunque ci troviamo a parlare dei nostri errori e di un’occasione mancata, seppure con la volontà di riscattarci, subito, e ripartire da quei minuti iniziali”.\r\n\r\n301 + 2: CHE RECORD!\r\n“Tornando ai miei gol, per un attimo senza soffermarmi su quanto accaduto dopo, devo dire che è stato bellissimo alzare la testa verso il palco occupato da Sonia con mio figlio Tobias e dai miei amici e vedere festeggiare con me le persone che mi sono vicine. L’idea della maglietta con il numero 300 è stata una bellissima sorpresa, io non ne sapevo nulla, per non parlare del 301 stampato sulla schiena: geniale!” \r\n\r\n22 NOVEMBRE 1993 – 14 MARZO 2010\r\n“A fine partita mi hanno chiesto che cosa è cambiato e cosa è rimasto uguale dal giorno del mio primo gol da professionista, segnato con la maglia del Padova il 22 novembre 1993. Ho risposto che non è cambiata la voglia di migliorarmi, di vincere e di primeggiare. E questo deve essere uno stimolo anche per riprenderci da questa delusione, a partire dalla prossima partita contro il Fulham.”\r\n\r\nQUALCOSA E’ CAMBIATO…\r\n“Ps. Dopo le interviste del post partita ho ripensato a quella domanda. In realtà c’è qualcosa che è cambiato davvero, rispetto a 17 anni fa. E non è il tempo che passa. L’ho visto alzando la testa verso quel palco, domenica pomeriggio.”

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Pubblicato da
Alberto Zamboni