Del Neri: “Juve operaia, ma non provinciale”

“Sarebbe fuori luogo montarsi la testa. Non abbiamo ancora fatto nulla. Stiamo lavorando per ottenere il massimo dei risultati e non dobbiamo cullarci sugli allori dopo una vittoria o deprimerci se le cose non vanno bene. Questo rischio comunque, per quanto ci riguarda, non c’è. Non ci abbandoniamo a facili entusiasmi, ma pensiamo solo a lavorare”. Gigi Del Neri, che giovedì sera festeggerà le 700 panchine da professionista, tiene alta la tensione dopo la vittoria di Udine. Il gruppo è carico e per sfruttare l’onda positiva, non ci sarà turnover: “Lo sfruttamento delle qualità psicologiche, quando un giocatore sta bene, è più importante dello stato fisico. Se uno ha la testa giusta corre di più. Quando le cose vanno bene c’è più disponibilità. Se c’è serenità si può lavorare meglio, perché i risultati danno credibilità a quanto fatto. Dunque preferisco lavorare di più quando si vince, rispetto a quando si perde”. \r\n\r\nCONFERME A CENTROCAMPO\r\n”Stanno benissimo, quindi giocano loro. Ho fiducia in tutti i miei giocatori e Aquilani, Sissoko, Melo e Marchisio sono tutti ottimi elementi, ma mi pare che la coppia che ha giocato finora dia ampie garanzie, quindi non ha senso cambiare. Come ho fatto a trasformare Melo? Si è trasformato da solo. Ha trovato un ambiente che lo ha accolto bene, un buon rapporto con il pubblico e ha comportamento giusto per un campione. Sono sicuro che la Juventus in questo campionato creerà un gruppo importante”.\r\n\r\nCONDIZIONE IN CRESCITA\r\n“Stanno bene tutti. Il problema è che chi rientra deve ritrovare la costanza di rendimento. Amauri? L’importante è che sia a disposizione anche perché siamo impegnati su vari fronti e ci sarà spazio per tutti. Martinez? Deve ancora lavorare, spero di averlo a disposizione per domenica. Cosa penso di Krasic? È un giocatore capace di grandi cavalcate, fisico. Ma non avendo le caratteristiche di Milos, anche Pepe a Udine ha fatto un’ottima gara, sacrificandosi. A me piace esaltare le caratteristiche di un giocatore che si distingue, ma anche le gare di chi “lavora per la pagnotta”. A volte non è solo la qualità, ma anche la quantità che cambia il destino di una partita”.\r\n\r\nL’INSIDIA PALERMO\r\n“Le insidie non stanno solo sulla carta. Quelle che porterà il Palermo sono reali. La Juventus deve sapere che ogni domenica è un esame e gli esami vanno superati con la forza e con il rispetto per gli avversari, dunque non ci aspettiamo che il Palermo sia forte solo sulla carta, ma anche in campo. Pastore? È un grande giocatore, bisogna guardalo bene, ma sicuramente non lo marcheremo a uomo. E poi non è il solo: ci sono Maccarone, Ilicic…hanno fatto una grande partita con l’Inter… sarà una sfida delicata, perché il Palermo ha giocatori di grande spessore”.\r\n\r\nUN CICLO DI FERRO\r\n“Ci vorrà ancora un po’ di tempo, ma non per definire la Juve, quanto il campionato, per il quale ci vorrà tutto il girone di andata…Io mi aspetto miglioramenti quotidiani. Non dobbiamo dare nulla per scontato, se non il fatto che si debba fare il massimo in ogni partita. Dobbiamo giocare da Juventus ogni volta, il resto sono chiacchiere. Alla fine poi, si tireranno le somme”.\r\n\r\nNON SIAMO PROVINCIALI\r\n“Non è una Juve provinciale, ma operaia, il che significa che ha qualità, ma anche voglia di lavorare. Mi è stato fatto osservare domenica e mi sono sentito lusingato”.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni