Interviste

D’Amico raggiante: “Avete sentito Marotta? Giovinco è forse il massimo talento del calcio italiano”

“Avete sentito Marotta?”. Andrea D’amico, agente di Sebastian Giovinco è stato raggiunto dai microfoni di ‘Sky Sport’ per dire la sua sul nuovo tormentone che vedrebbe la ‘Formica Atomica’ pronta a tornare a Torino a fine stagione. Il DG della Juventus Marotta, proprio oggi ha confermato che il calciatore è “da Juve”“Io penso una cosa – prosegue D’Amico – questo dimostra due fatti fondamentali: che nel calcio quello che contano sono i fatti e che molto spesso noi siamo obnubilati dai pregiudizi, in positivo o in negativo. Tante volte si dice di un giocatore che è sempre troppo giovane, mentre quando è straniero va benissimo se è giovanissimo; quando uno magari non ha il fisico viene giudicato a prescindere dalle sue prestazioni o prima delle sue prestazioni… Sebastian è un grandissimo talento, a mio avviso uno dei massimi talenti, se non il massimo talento del calcio italiano, come ha detto anche il ct della Nazionale; con il suo fisico ha dimostrato che per giocare al calcio non c’è bisogno di essere dei mostri di altezza; e tanti altri campioni più importanti di lui lo hanno dimostrato, da Messi, allo stesso Maradona, tanto per fare dei paragoni beneauguranti”. Si parla già di diversi top club pronti ad assicurarselo, ma il suo cartellino è a metà tra Juventus e Parma: “Io adesso non mi metto certo a dire Parma, Juventus o Barcellona. Mi ha fatto piacere comunque aver sentito anche Chiarenza dire che se Giovinco fosse stato straniero avrebbe giocato titolare nel Barcellona”.

Poi D’Amico torna sul passato bianconeri di Sebastian e spiega i motivi del ‘fallimento’: “Ogni prestazione va valutata nel momento in cui viene resa. Quello della Juventus era un momento particolare: lui è andato un anno ad Empoli, poi è tornato, ha fatto delle cose molto importanti: ricordo le gare di Champions contro Chelsea e Bate Borisov, di campionato contro Bologna e Catania. A mio avviso era il suo ruolo che lo costringeva troppo – per il talento che ha e per l’importanza che hanno questi giocatori sotto porta – a fare la fase di copertura, cioè a lui si chiedeva un lavoro per il quale era un po’ sprecato, alla luce delle qualità che ha. Gli si chiedeva un lavoro di tornante, di laterale, che comportava una quantità di lavoro anche in fase difensiva che a mio avviso è sprecato richiedere a lui… Io ho sempre detto che un giocatore come lui, con il suo talento, doveva essere lasciato libero di esprimersi tra le linee d’attacco e quindi lasciato libero di dare sfogo alla propria fantasia, seppur comunque in uno schema tattico come quello che ormai tutti i tecnici italiani e internazionali hanno… La Juventus aveva bisogna di risultati che in quel momento non venivano, c’era fretta e probabilmente l’erba del vicino è sempre più verde e quando un prodotto nasce in casa magari sei un po’ condizionato nel giudizio. Comunque devo dire senza nessuna polemica che abbiamo scelto insieme che lui doveva giocare con continuità; non potendo esserci questa continuità alla Juventus abbiamo scelto una destinazione dove lo aspettavano da tempo, perché Ghirardi da tanto tempo mi chiedeva di poterlo portare a Parma…”.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni