Cobolli a CalcioGP: “Levate lo scudetto di cartone all’Inter”

Non passerà alla storia come uno di quei presidenti che hannolasciato il segno, fatto breccia nel cuore dei tifosi, Giovanni Cobolli Gigli. Ma almeno a parole dimostra di essere uno juventino vero, uno diquelli che insieme a 14 milioni di persone aspetta «Che venga fatta alpiù presto chiarezza su Calciopoli, iniziando, intanto, a levare subitoquel famoso scudetto dalla bacheca dell’Inter». Il popolo bianconero,comunque, nutre ancora oggi sentimenti di rabbia, delusione e forterancore verso la “sua” passata gestione, colpevole di aver ammesso difatto, implicitamente, le colpe della Juventus, ritirando il ricorso alTar contro la pesante sentenza espressa da “un processo basato sulnulla”, tanto per citare l’espressione coniata da un mostro sacro delgiornalismo come Enzo Biagi. Decisione questa, secondo i più maliziosi,presa dai piani alti e accettata passivamente, distruggendo così unmito, un sogno, la “Signora” della loro vita. Cobolli, però, non ci stae ricorda che «La rinuncia al Tar è stata presa in seguito a certisegnali non proprio benevoli da parte dell’Uefa, che aveva minacciatodi escluderci dalle competizioni internazionali se avessimo causato ilblocco dei campionati». E dopo voler sottolineare “L’assenza diinterventi dall’Alto”, l’ex presidente bianconero, in esclusiva aCalcio Gp, parla anche delle vicende di campo, senza risparmiarequalche succosa frecciatina nei confronti dell’attuale dirigenza.\r\n\r\nLE sue prime parole da presidente della Juventus sono state queste:”Vincenti, simpatici e trasparenti”. Crede che il suo obiettivo siastato raggiunto? \r\nDurante la mia gestione abbiamoottenuto una promozione in A, un terzo e un secondo posto. Cosa sisarebbe potuto fare di meglio…Siamo partiti da una situazionedisastrosa, con una società che era stata quasi distrutta. E in pocotempo l’abbiamo subito riportata ai vertici, a lottare per traguardiprestigiosi.\r\n\r\nHA detto bene, è arrivato in una società quasi distrutta. E i tifosipensano, ancora oggi, che poi “Voi” l’avete demolita, senza neanchedifenderla, rinunciando a ricorrere alle sedi opportune… \r\nDa fuori è facile parlare per chi non sa come sono andate veramente lecose. Noi avevamo deciso inizialmente di presentare al Tar unasospensiva, che avrebbe causato il blocco dei campionati. Dopo un po’di giorni, però, abbiamo avvertito segnali poco incoraggianti da partedell’Uefa, ovvero che se fossimo andati avanti saremmo stati esclusi datutte le competizioni internazionali. Così dopo una lunga riunione, afine agosto (del 2006 ndr), si è deciso all’unanimità di ritirare ilricorso, seppur a malincuore.\r\n\r\nC’È chi sostiene invece che la rinuncia al Tar sia stata decisa dai “piani alti”, da Montezemolo… \r\nAnch’io avevo sentito certe voci, ma sono solo boutade. Assolutamenteinfondate. Ripeto, la decisione di ritirare il ricorso è stata presaall’unanimità, da tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione.Nessun uomo della Exor o della Fiat ci ha detto come comportarci. E’stata una scelta condivisa da tutti.\r\n\r\nSE lei fosse stato al posto di Zaccone, avrebbe agito allo stesso modo? \r\nContestualizzando la situazione in quel momento non c’era altra sceltada fare. Non dimentichiamoci che per la Juventus era stata chiesta laretrocessione in una serie minore della B. E in più non avevamo moltomateriale a disposizione per difenderci. Se fossero emerse prima questenuove intercettazioni, sicuramente saremmo qui a raccontare un’altrastoria….\r\n\r\nPARLIAMO proprio degli ultimi sviluppi del processo di Napoli. Cosa si aspetta? \r\nLa prima cosa da fare è quella di togliere immediatamente quel famoso scudetto dalla bacheca dell’Inter. Dopo l’uscita delle ultime intercettazioni non penso ci siano più dubbi su questo aspetto. Sarebbegià un passo importante, anzi non capisco perché si perda ancora tutto questo tempo. Poi la Juventus farà bene a chiedere la restituzione degli scudetti. Sono stati vinti sul campo, i giocatori hanno fatto grandi sacrifici per conquistarli. Sarà difficile, però, riaverli, quasi impossibile. Non ci credo molto.\r\n\r\nDURANTE la sua gestione avete preso subito le distanze da Moggi e Giraudo… \r\nIo sinceramente non ho mai espresso un giudizio personale sulla passata gestione. Una volta arrivato ho preso atto di quello che mi è statodetto sulla vecchia dirigenza. Io ero solo stato chiamato a gestire unasocietà che era stata appena quotata in borsa, con un Consiglio diAmministrazione indipendente dall’azionista di maggioranza. Ci tengo,però, a ribadire che sono stato e sono ancora amico di Giraudo, anchese ormai non ci vediamo più. E non ho nulla contro Moggi.\r\n\r\nDOPOil suo “allontanamento” (ottobre 2009, ndr) la squadra ha iniziato ascalare la classifica, ma al contrario… E’ solo un caso?\r\nSarei presuntuoso a dire che sia solo un caso. Durante la mia esperienza c’era un ambiente diverso, un rapporto molto solido ecompatto tra squadra e dirigenza. Un gruppo con determinati valori, checi ha regalato imprese memorabili, come la straordinaria notte diMadrid. E poi vedere un giocatore come Del Piero applaudito da tutto il Bernabeu non ha prezzo. Emozioni incredibili, che mi ritornano spesso in mente.\r\n\r\nSECONDOlei chi è il principale responsabile di questa disastrosa stagione? E’giusto che il capro espiatorio sia sempre l’allenatore?\r\nNon mi piace parlare di capri espiatori. Piuttosto di responsabilità.Che sono di tutti, non di una singola persona. Penso che quest’estatele scelte di mercato siano state concordate insieme da allenatore, dirigenza e società, quindi non crocifiggerei solo Del Neri. Ad esempionon capisco perché sia stato ceduto Diego, meritava un’altra chance. Perché sono sicuro che in questa squadra avrebbe fatto la differenza. Proprio tre giorni fa stavo rivedendo un Roma-Juve 1-3, dove ilbrasiliano è stato strepitoso. Non penso che all’improvviso diventi unbrocco…\r\n\r\nI”maligni” dicono che a scegliere il duo Marotta-Del Neri sia statoBlanc e non Andrea Agnelli. Come si è lasciato con l’attuale amministratore delegato? Si è sentito un po’ tradito da lui? \r\nPrima di fare questa scelta Blanc si è consultato con Agnelli. Da solo non avrebbe potuto fare nulla. Con lui ho avuto sempre rapportiamichevoli, mai contrasti particolari. E non è poi colpa sua se sono andato via. E’ stata una decisione presa esclusivamente da John Elkann. Che ho sempre rispettato, non ho mai fatto polemiche. La mia soddisfazione più grande è stata quando ho ricevuto centinaia diattestati di stima da parte di tutti, soprattutto dai tifosi. Questo vuol dire che non ho fatto poi così male….\r\n\r\nMOLTI addetti ai lavori non capiscono, ancora oggi, cosa c’entrino certe persone con il calcio…\r\nIo non l’ho scelto, è stato Elkann. Come organizzatore di eventi di altri sport è molto competente. Mi limito a giudicare i fatti. Ed èanche giusto che la gente giudichi il lavoro svolto. Non l’ho portatoio alla Juve, l’ho trovato già lì….\r\n\r\nLA presenza di un Agnelli alla presidenza fa sempre un certo effetto peril tifoso juventino. Ritiene che sia veramente lui a prendere ledecisioni o debba avere ogni volta il placet di suo cugino?\r\nAndrea è grande e vaccinato per decidere da solo. Ma per determinate operazioni è normale che si consulti spesso con John. E’ lui che è acapo della Exor e decide gli investimenti. Non credo ci sia da stupirsicosì tanto.\r\n\r\nSI è sempre definito un accanito sostenitore di Del Piero. Se ci fosse stato lei avrebbe già firmato? \r\nTroppo facile per me rispondere a questa domanda. Sapete tutti la miaenorme ammirazione per questo giocatore. Dico che ha passato una vitaalla Juve e deve finirla qui. E’ l’unico pilastro indispensabile incampo. Non si può fare a meno di lui. Con tutto il rispetto per glialtri uno come Del Piero non lo terrei mai in panchina, figuriamoci percinque volte di fila….\r\n\r\nOCCUPIAMOCI ora del futuro di un altro “pilastro”, Buffon. Sacrificherebbe un campione come lui per rinforzare la squadra?Buffon non lo venderei mai. Nemmeno se mi offrissero il più forteattaccante del mondo…Insieme a Del Piero è il simbolo di questasocietà. Per costruire una squadra forte, competitiva, bisogna partireda alcuni punti di riferimento. E quindi anche da lui. Ha dimostrato unamore viscerale per questi colori, è rimasto in B pur avendo molteofferte. La sua prima scelta rimane la Juventus.\r\n\r\nRISPOSTA secca. Qual è l’allenatore adatto a sedersi sulla panchina del club più blasonato d’Italia?\r\nIo personalmente stravedo per Prandelli. Un allenatore preparato, bravoa creare un gruppo funzionale ai suoi schemi di gioco. Ma ora, purtroppo, è in Nazionale. Ci vorrebbe proprio un Prandelli per la Juve, uno con le sue stesse caratteristiche. Con il vantaggio, magari,di conoscere già l’ambiente.\r\n\r\nCredits: CalcioGp

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Pubblicato da
Alberto Zamboni