Chiellini: “Evitiamo sceneggiate, partita non decisiva”

Giorgio Chiellini, difensore della Juventus, ha parlato a poche ora da Roma-Juve facendo un appello a tutti gli attori coinvolti nel big match della 25.a giornata di Serie A: “Niente sceneggiate, teniamo toni bassi”. Dopo le polemiche dell’andata, c’è il rischio che gli animi si esasperino sia in campo, sia sugli spalti, ecco perché è meglio concentrarsi solo sull’aspetto sportivo e che alla fine… vinca il migliore. Chiellini è comunque d’accordo con il suo tecnico, Massimiliano Allegri: comunque vada a finire, la partita non deciderà nulla.\r\n

Partita decisiva? Non può essere decisiva a questo punto. Non sarà finito niente – dice il difensore al Corriere della Sera – , comunque vada. Ma lo scudetto lo vince la Juventus.

\r\nTornando per un attimo alla partita dell’andata, Chiellini ricorda i momenti più caldi:\r\n

Il momento più brutto? La caciara nel primo tempo. Dal rigore di Maicon in poi, mezzora di non calcio. Io spero che sia una partita normale, senza sceneggiat. E’ la prima contro la seconda, esportiamo il meglio del calcio italiano. Spero che anche dall’altra parte siano d’accordo nel mantenere i toni bassi, poi vada come deve andare.

\r\nDopo alcuni anni bui in cui la Juventus è tornata nuovamente simpatica, l’odio nei confronti dei bianconeri è risalito alle stelle con i tre scudetti consecutivi:\r\n

Non me ne frega niente. Il primo anno di Conte eravamo la squadra più simpatica d’Italia. Non vincevamo nulla da tanto e da due facevamo solo figure di… La Roma un anno fa era simpaticissima. Quando vinci stai sulle palle a tutti. Speriamo che duri a lungo…

\r\nNonostante il cambio di allenatore, dunque, la Juve rimane in alto: non sarà più esplosiva come con Conte, ma rimane una squadra intelligente che gestisce le partite come nessun’altra in Italia:\r\n

Il cambio di allenatore ci ha dato una marcia e una rabbia in più – ammette ‘Chiello’ – per dimostrare di essere noi i campioni. Eravamo grati a Conte e allo staff, ma volevano chiarire che gli scudetti non erano solo merito dell’allenatore. Il secondo e il terzo anno di Conte all’inizio abbiamo avuto bisogno di qualche schiaffetto, quest’anno gli schiaffi li abbiamo dati noi. Cosa farò da grande? Mi piacerebbe restare nell’ambiente, ma l’allenatore no. Al solo pensiero mi manca il fiato… Il mio difetto? Lavoro ogni giorno per migliorare tecnicamente.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni