Chi non muore si rivede, bordata su Thiago Motta | “E’ STATO BRUTALE”: costretto a lasciare la Juve per colpa sua

Arriva una bordata clamorosa, che nessuno si aspettava, su Thiago Motta: costretto a lasciare la Juventus per colpa sua.
È forse iniziata con qualche difficoltà in più di quella che poteva supporre i tifosi l’avventura di Ivan Juric alla guida dell’Atalanta. Ma d’altronde, bisogna anche dire che arrivare dopo una leggenda come Gasperini, che ha fatto la storia della Dea con un ciclo durato nove anni che resterà per sempre nella storia del gioco, non è facile per nessuno.
Nemmeno per un discepolo come Juric, che fin dall’inizio carriera si è sempre ispirato ai principi del suo ex allenatore, e che in fondo proprio per questo era stato scelto come suo successore dalla famiglia Percassi.
Il vuoto emotivo lasciato da Gasperini potrebbe inoltre anche giustificare la poca brillantezza della squadra in questo inizio di campionato, e dunque non si può che lasciare al tecnico il tempo di lavorare e prendere sempre più confidenza con la squadra e la società.
Molti si chiedono però come infine la società atalantina abbia scelto di puntare su Juric e non invece su Thiago Motta che per età e curriculum sembrava per certo versi molto più adatto al progetto della Dea.
Il fallimento di Motta alla Juventus
Impossibile saperlo e chissà non sia stato lo stesso tecnico italiano a rifiutare, perché in fondo fece lo stesso a Napoli, quando era la prima scelta di Giuntoli, ma non se la sentì di arrivare a Castel Volturno dopo un mostro sacro come Spalletti che aveva vinto uno storico scudetto.
Di sicuro, il fallimento di Motta alla Juventus ha in parte offuscato l’immagine che tutto avevamo di lui. Spetta però al tecnico adesso riabilitarsi agli occhi degli appassionati perché i tanti, troppi errori che ha fatto nei suoi otto mesi in bianconeri, sono stati purtroppo sotto gli occhi di tutti.

Bordata clamorosa a Thiago Motta: “E’ stato brutale”
Al di là dei risultati e di evidenti problemi tattici che il giovane allenatore faticava risolvere, il vero problema di Motta sono stati i modi sempre fin troppo freddi, in alcuni persino brutali, con cui si è sempre relazionato al gruppo squadra, che da un ceto punto in poi della stagione, ha per questo smesso di seguirlo.
E in questi giorni, il padre di Huijsen, andato via dalla Juventus proprio nei mesi in cui arrivò Motta e oggi un punto fermo del Real Madrid, ha raccontato, in un’intervista concessa a TuttoSport, come si svolse la trattativa per l’addio del figlio dai bianconeri, confermando anche lui come i modi di Motta, non sia sempre così delicati: “Dean stava a meraviglia a Torino, parla benissimo italiano, era apprezzato e benvoluto da tutti. Giuntoli è stato categorico e Motta brutale quando gli hanno detto che non avrebbe più fatto parte del progetto e che doveva andarsene, che non aveva più il permesso di allenarsi con la prima squadra”.
