Calciopoli. Revisione? Moggi se la fa, ora tocca alla Juve!

(di Antonio Corsa)\r\n\r\nQualche rapida riflessione a caldo, anche dopo aver letto l’articolo di Alvaro Moretti e Guido Vaciago su Tuttosport. E’ ora di dirsi la verità e mettersi d’accordo una volta per tutte: quello che la FIGC ha de facto “offerto” a Luciano Moggi, Antonio Giraudo ed Innocenzo Mazzini, tra gli altri, è un vero e proprio art. 39 “mascherato”. Non potendoli radiare, più che per un vuoto legislativo (che comunque c’è, ma c’è dal 2007, e se ne parla solo ora) per quanto emerso sinora dal processo penale in corso, si è offerto di fatto ai tre una “via d’uscita”, la possibilità di tornare – dopo aver scontato una maxisqualifica di cinque anni (e scontata veramente, non “alla Preziosi”) – nel mondo del calcio. Ovviamente si terrà conto, nel 2011, dei fatti “nuovi” emersi dal 2006 ad oggi. Ovviamente, a Moggi sarà data la possibilità di dare la propria versione dei fatti, questa volta senza pregiudizi (si spera).\r\n\r\nE veniamo a noi. Perchè tutto questo? E’ anche abbastanza semplice: si cerca in qualche modo di “separare” Luciano Moggi dalla Juventus. Il motivo? Così Moggi non è più costretto a prendersi sulle spalle “anche” la Juventus, per uscirne pulito (o comunque per uscirne, e rientrare nel calcio). In altre parole: se Moggi dovesse “vincere” il mini-processino (art. 39 mascherato) – e io credo proprio che lo farà (e ci mancherebbe) – e dimostrare di non meritare la radiazione, a quali consequenze porterebbe tutto ciò? A nessuna. Rientra lui, e stop.\r\n\r\nNessuna anche perchè una revisione COMPLETA delle sentenze sportive del 2006 la potrebbe (e dovrebbe, a quel punto) chiedere solamente la Juventus F.C., senza appoggiarsi più a Luciano Moggi (che altri interessi potrebbe avere a guardare indietro, se dovesse tornare nel mondo del calcio?), come fatto finora. Lo faranno? Chi vivrà vedrà. Certo, è una bella mossa (non so se volontaria, ma a pensar male…) quella della FIGC, che come possiamo immaginare si muove per cercare di cavarsela con meno danni possibile.\r\n\r\nMorale della favola? E’ tutto nelle mani della Juventus, ora. L’esposto presentato nell’estate scorsa è un documento in teoria duro, contenente accuse pesanti con tanto di velate minacce a fondo pagina, ma non è una richiesta di revisione ex art. 39 del CGS. Quella ancora non è stata presentata. Si aspetta la (speriamo ci sia) eventuale sentenza (assolutoria) di Napoli, per presentarla. Nonostante, teoricamente (ma anche praticamente), si potrebbe entrare nel merito ed utilizzare quanto emerso in dibattimento a Napoli GIA’ ORA (come peraltro farà Luciano Moggi, che non aspetterà le sentenze, se il calendario proposto dalla FIGC verrà rispettato).\r\n\r\nCertamente questo prendere tempo può avere diverse interpretazioni, una “positiva” ed una “negativa”: per correttezza, mi limito (non leggendo il futuro) ad analizzare lo scenario. Certo è che deve essere chiaro a tutti, ora più che mai, che è la Società che deve muoversi, e che la revisione passerà solo ed esclusivamente dalle proprie mani.\r\n\r\nP.S. Le sim svizzere, tanto si finisce lì, ormai. Lo scrivo chiaro così ci togliamo pure questo dubbio: fanno parte di “Calciopoli-2”, un procedimento successivo alle sentenze sportive, nel quale la Juventus ha “patteggiato” – come suo solito – per evitare condanne. In altre parole: nelle sentenze famose del 2006 hanno svolto un ruolo molto molto marginale e, di conseguenza, qualunque cosa emergerà da Napoli nel merito (negazione del loro utilizzo/della loro attribuzione o riconoscimento delle stesse e del carattere non penalmente rilevante da essere svolto), non potrà comunque essere usato per “giustificare” quanto fatto a suo tempo, mandando la Juventus in Serie B. Tolte le sim svizzere, perciò, che nell’immaginario collettivo hanno ancora il loro bel fascino, cosa resta per giustificare quanto abbiamo subito?

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Pubblicato da
Alberto Zamboni