Calciopoli, Moggi duro: “Caro Linus, prima di parlare dovresti documentarti”

Luciano Moggi saluta a suo modo il 2013: l’ex direttore generale della Juventus, avrebbe voluto salutare tifosi e amici trattando principalmente quanto accaduto a Napoli durante il processo d’Appello di Calciopoli, ma le recenti dichiarazioni del “tifoso bianconero” Linus, gli hanno fatto cambiare idea. “Cari amici questo articolo doveva essere un trattato nudo e crudo di quanto è successo nell’Appello del processo”Calciopoli” la cui sentenza edulcora ma non esclude l’associazione – si legge oggi nell’editoriale pubblicato dal quotidiano ‘Libero’ – . Poi, sentite le dichiarazioni di un presunto tifoso juventino, LINUS, ai microfoni di Sky, ho pensato di mettere sotto la lampada di ingrandimento fatti realmente vissuti e documentati al fine di illuminare una persona che evidentemente ha seguito il processo sui media senza documentarsi personalmente”.\r\n\r\nNel prosieguo dell’editoriale, dunque, Moggi racconta a Linus come siano andati i fatti realmente, secondo le prove venute fuori durante questi anni di processo penale a Napoli:\r\n

“Si è infatti verificato un fatto strano per un’associazione, gli arbitri presunti sodali del rito abbreviato sono stati tutti assolti, a dimostrazione che l’investigatore,il maggiore dei CC Auricchio, aveva volutamente portato avanti le indagini in maniera anomala, cominciando dalla fine anziché dall’inizio, anziché vagliare i fatti per poi trarne le conclusioni, lui invece colpevolizzò senza averne le prove, l’esatto contrario di quanto recita la Giustizia Ordinaria là dove dice “le sentenze devono essere basate su certezze e non su opinioni di chicchessia”. In pochi quindi siamo rimasti colpevoli di aver giocato un campionato regolare, per ammissione prima della giustizia sportiva e poi della giustizia ordinaria. Ma Linus evidentemente non sa tutto questo, né sa che in tanti, i veri colpevoli,stanno ridendo delle sue dichiarazioni, felici di averla fatta franca per aver distrutto una corazzata, la Juventus, ed essere riusciti a colpevolizzare i suoi dirigenti che avevano sempre lottato strenuamente affinché il campionato fosse regolare, un vero ribaltone di fatti e di idee. E’ vero, caro Linus, quella era una squadra che avrebbe battuto anche Barcellona e Real Madrid. E’ pur vero che nel processo sportivo l’avv.Zaccone, difensore della Juventus(?) non trovò di meglio che dichiararsi disponibile ad una possibile retrocessione della Juventus in B, con penalizzazione. Non difese infatti l’avvocato, colpevolizzò, disse nell’occasione di aver letto tutto in una settimana , (i miei difensori hanno impiegato 5 anni) la sua impressione che la Juventus poteva correre pericoli maggiori. Giraudo e Moggi erano per lui i colpevoli da punire additandoli all’opinione pubblica. E pensare che la Juventus non è mai stata accusata di illecito sportivo (ex art.6) mentre altre squadre, Milan, Inter, Lazio, Fiorentina etc. furono accusate di illecito sportivo, anche se a scoppio ritardato e quindi prescritto, dal Procuratore Federale dr.Palazzi, dopo aver letto attentamente le intercettazioni (cosa che dovrebbe fare anche Linus).

\r\nInevitabile tornare al processo sportivo e a come tutto nacque:\r\n

“In quel tempo in FIGC l’avv.Benedetto svolgeva mansioni di Giudice Sportivo del Settore Giovanile, una carica importantissima all’interno del Palazzo, che, al contrario dell’avv.Zaccone (Juve), aveva letto e aveva soprattutto capito dove si voleva arrivare. Queste le sue parole (accuratamente silenziate) rivolte al commissario Guido ROSSI prima di dare le dimissioni, dopo la conclusione del processo sportivo: “Egregio Commissario mi dovrebbe spiegare dove sta l’illecito? Siccome io voglio essere in pace con la mia coscienza e voglio addormentarmi la sera con la tranquillità di chi non ha rimorsi, le rassegno con effetto immediato le mie dimissioni, si trovi pure un altro Giudice”. Una persona veramente per bene che aveva anteposto la morale ai propri interessi. Ma adesso, caro Linus, passiamo agli arbitri rimasti nell’associazione dopo la conclusione dell’appello, sono soltanto 4 di tanti che erano: De Santis ,Racalbuto,Bertini, Dattilo.\r\n\r\nDe Santis ha arbitrato la Juve ,in quel campionato, 5 volte: abbiamo perso 4 volte e pareggiato una volta. Alla 32^ giornata arbitrò Juve-Inter che perdemmo 0-1 , il Milan ci apparigliò in testa alla classifica e nell’occasione ci fece squalificare Ibrahimovic per tre giornate , Milan-Juve compresa. Nel 2000-2001 perdemmo il campionato a vantaggio della Roma dopo essere stati sconfitti per 2-1 in Atalanta-Juventus, sempre lui arbitro, con due gol in fuorigioco di qualche metro.\r\n\r\nBertini ha arbitrato la Juve 3 volte, una vittoria e due pareggi, totale 5 punti. Arbitra il Milan 5 volte e il Milan ne vince quattro e ne pareggia una, totale 13 punti. E’ l’arbitro che in Atalanta-Milan, vinta dal Milan 1-2, non espelle Nesta per fallo da ultimo uomo, extra-time di 3 minuti, lui ne fa 4 e fischia la fine dopo il gol di Pirlo per la vittoria rossonera, a tempo abbondantemente scaduto. Niente male per un sodale…\r\n\r\nRacalbuto è l’arbitro che in Roma Juventus non espelle nel primo tempo prima Dacourt per grave fallo e poi Coufrè per aver dato uno schiaffo a Del Piero, ammonisce 5 giocatori della Juve ed è quell’arbitro che in Reggina-Milan,vinta dal Milan 0-1,<con l’aiutino dell’arbitro> è il titolo della rosea, non espelle Nesta per fallo da ultimo uomo e Kakà per aver dato uno schiaffo a Tedesco.\r\n\r\nDattilo, una vittima sacrificale. Non ha mai arbitrato la Juventus , colpevole solo di essere stato sorteggiato per Udine-Brescia che precedeva Udinese-Juventus. In quella partita, dove ci fu una rissa generale per l’infortunio del portiere friulano De Sanctis, ammonì tre giocatori udinesi che subito gli investigatori si affrettarono a dire che non avrebbero giocato contro la Juve perché squalificati, giocarono invece tutti perché nessuno di loro era diffidato.\r\n\r\nPensa quindi, caro Linus, chi sono i presunti sodali. Riflettere e aggiornarsi prima di parlare mi sembra il minimo.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni