Calciopoli: in arrivo altre 22 intercettazioni inedite

L’elenco telefonico delle intercettazioni consultabili dentro al processo di Calciopoli potrebbe ulteriormente ampliarsi stamattina, alla ripresa del dibattimento, davanti alla nona sezione del Tribunale di Napoli: e non solo per l’ammissione, assai probabile, della trascrizione delle 74 telefonate evidenziate la scorsa udienza dalla difesa di Luciano Moggi. Oggi ne potrebbero infatti spuntare altre 22, «inedite», per le quali i legali dell’ex designatore Pierluigi Pairetto, gli avvocati Matteo Bonatti e Luigi Sena, faranno istanza di acquisizione. Anche queste non utilizzate dall’accusa. Secondo quanto trapelato, nel merito delle conversazioni non ci sarebbe nulla di penalmente clamoroso, in sé, ma l’obiettivo delle difese resta lo stesso: dimostrare al collegio presieduto dal giudice Teresa Casoria, che tutti parlavano al telefono con i designatori.\r\nCosì, sono spuntate anche le voci del presidente del Livorno Aldo Spinelli, che chiede ed ottiene un incontro nell’ufficio di Bergamo, di quello del Chievo Luca Campedelli, che si lamenta, pur con toni pacati, dell’arbitraggio di Rocchi. E c’è l’allora dirigente del Brescia, Nello Governato, al quale Pairetto comunica la designazione di Pierluigi Collina tre quarti d’ora prima della nota ufficiale. In aula si riprenderà comunque dall’ordinanza che acquisirà, questa è l’impressione lasciata dall’udienza scorsa, le 74 telefonate e dall’incarico al perito per la loro trascrizione.\r\n

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\r\nPoi sarebbe dovuto toccare a Carlo Ancelotti, citato come testimone dai pm Giuseppe Narducci e Stefano Capuano: sarebbe, perché a causa della no fly zone europea dovuta alle ceneri del vulcano islandese, il tecnico del Chelsea è bloccato in Inghilterra. Ancelotti, ex tecnico di Parma, Juve e Milan, era già stato ascoltato dagli inquirenti nel 2006, come persona informata sui fatti, soprattutto in merito a una telefonata intercettata tra Leonardo Meani, dirigente del Milan addetto agli arbitri, e l’ex arbitro Pierluigi Collina. I due conversavano sulla fase finale del campionato poi vinto dalla Lazio la domenica in cui la Juve perse l’incontro decisivo a Perugia sotto il diluvio. Meani spiegava di aver appreso da Ancelotti, all’epoca allenatore della Juve, che Moggi ogni giovedì conosceva in anticipo l’esito dei sorteggi arbitrali e che tutto era organizzato per favorire i bianconeri. Il tecnico, all’epoca, spiegò comunque agli investigatori che di quella conversazione aveva soltanto ricordi assai vaghi.\r\nIn lista testimoni anche l’ispettore di polizia in servizio a Torino, Claudio Salvagno, che seguì l’indagine, poi archiviata, alla procura piemontese. Su Calciopoli, ieri è intervenuto Gianni Petrucci, ospite a “Gr Parlamento”: il presidente del Coni ha ricordato «le sentenze che ci sono state» e che «il tribunale sta facendo ora il suo lavoro. Dobbiamo rispettare sia la giustizia sportiva sia quella penale». Gli sviluppi della seconda potrebbero influenzare la prima: con l’acquisizione delle trascrizioni si muoverà la Procura della Federcalcio e i legali della Juve: le ipotesi vanno dalla richiesta di revoca dello scudetto assegnato all’Inter, alla revisione del processo.\r\n\r\n(Credits: LaStampa e Libero)

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Pubblicato da
Alberto Zamboni