Calciopoli, gli inquirenti napoletani: “il reato è stipulare accordi illeciti, non la semplice telefonata”

Il significato attribuito alle intercettazioni nel corso dell’indagine di Calciopoli, rappresenta ”disinformazione allo stato puro”. Così fonti degli inquirenti che hanno condotto l’inchiesta napoletana sugli illeciti nel mondo del calcio commentano le notizie diffuse oggi. Il reato – spiegano le fonti – non è parlare al telefono, ma è reato quando si stipulano accordi illeciti. Le vittime non possono essere trasformate in autori del reato”.\r\nQuesto lancio dell’agenzia ANSA ha quasi dell’incredibile: per evitare di insultare in maniera pesante questa gentaglia, che se lo meriterebbe, mi limiterò a ricordare agli “inquirenti” che a tutt’oggi non esiste alcuna prova di illeciti sportivi a carico della Juventus FC, del signor Luciano Moggi o di altre figure ricollegabili ai bianconeri e che la stessa Juventus FC è stata sbattuta in B per un sentore popolare.\r\nForse a furia di leggere la Gazzetta si sono auto-convinti che effettivamente la Juventus è stata condannata per mazzette scambiate nei bagni degli spogliatoi o altre cose del genere. Daltronde se il giullare Auricchio utilizzava il giornaletto rosa per stilare le sue classifiche, non vedo perchè non debbano averlo fatto anche gli inquirenti napoletani….\r\nProprio ieri il Direttore ha ribadito pubblicamente: o tutti innocenti, o tutti colpevoli.\r\nE ora torno a sedermi sulla riva del fiume…\r\n\r\nFracassi Enrico – Juvemania.it

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Pubblicato da
Alberto Zamboni