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Calciopoli, Gianfelice Facchetti risponde a Moggi: “Io c’ero e non dimentico”

Il figlio dell’ex presidente dell’Inter dice la sua sull’argomento che è tornato alla ribalta dopo le ultime rivelazioni.

Gianfelice Facchetti risponde a Moggi. Dopo le ultime rivelazioni su Calciopoli, il figlio dell’ex calciatore e presidente dell’Inter torna sull’argomento postando su Instagram il suo pensiero.

Stasera nella trasmissione di Rai Tre Report Luciano Moggi svelerà il contenuto della chiavetta in cui sono state inserite diverse intercettazioni mai arrivate ai pm. Nella bollente estate di Calciopoli, non tutti i colpevoli sono stati giudicati nei tribunali e ora si torna a far luce sui tanti punti oscuri. In attesa di scoprire le novità, anche se alcuni fatti sono già noti, c’è chi continua a rimanere fermo sulla propria posizione. Come è lecito aspettarsi.

Calciopoli, Gianfelice Facchetti è sicuro: “Offerta opportunità di mistificare la realtà”

Gianfelice Facchetti, figlio di Giacinto, ha affidato il suo pensiero a Instagram. Dalla parte del padre – e non può fare altrimenti – scrive: “Me la porto come una medaglia sul petto, una di quelle cose di cui andare orgogliosi: essere stato tra i pochi testimoni (“de relato”) nel processo di Napoli che ha portato alla sbarra e condannato, la cricca (i nomi metteteli voi!) che la faceva da padrone nel calcio nostrano”.

Sull’inchiesta di Report: “Lo faccio oggi, una volta di più, mentre assisto all’ennesima opportunità offerta di mistificare, buttarla in caciara e mescolare le carte. Niente di nuovo sotto il sole in questo strano Paese, dove ci si indigna per 24 ore e poi si dimentica per ricominciare daccapo perché tutti tengono famiglia (i vecchi amici sono sempre pronti a darsi una mano). È un vizio atavico, smemorati senza cura che siamo, di cosa ci sorprendiamo? Gli scandali tornano puntuali e ciclici perché nel mondo dorato del pallone nessuno ha mai voglia di andare a fondo, oggi come allora. I testimoni diretti a quel tempo si rimangiarono tutto! “E se non mi fanno più allenare?”, “E se non mi fanno più scrivere? E se non mi richiamano in TV?””, “E se poi non trovo squadra….?”…. Uomini piccoli…dov’eravate? Io c’ero e non dimentico”.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni