Calciopoli: a Napoli i PM ricusano un giudice

Clamoroso al processo di Calciopoli, in corso di svolgimento a Napoli (ieri si è tenuta un’udienza, il 26 ottobre programmata la prossima): il procuratore capo Giandomenico Lepore e i due pm, Narducci e Capuano (quest’ultimo ha sostituito Beatrice, trasferito a Roma), hanno chiesto la ricusazione del presidente della nona sezione del tribunale, Teresa Casoria. Ora deciderà la Corte d’appello se accoglierlo o rigettarlo. Già le parti civili avevano tentato la via della ricusazione. Parti civili che erano state estromesse dal processo a Moggi, Lanese, Bergamo, Pairetto e poi riammesse da una sentenza della Corte Suprema della Cassazione. Sentenza che aveva anche rilievi pesantisissimi nei confronti della Casoria e degli altri due giudici, tanto che era stata anche aperta un’azione disciplinare da parte della procura generale della Cassazione. \r\nMa adesso ecco la mossa a sorpresa della ricusazione: secondo il procuratore e i due pm, la Casoria avrebbe fornito anticipazioni sul giudizio (come quella frase, “abbiamo cose più serie da fare“). Se l’istanza fosse accolta, c’è il rischio che il processo debba ripartire da zero (o quasi), o quantomeno si possano perdere mesi per sostituire la Casoria, che potrebbe anche astenersi, ma salvando, in questo caso, l’attività sinora svolta. Tenendo conto che nel 2012 va in prescrizione il reato di frode sportiva (quello di associazione per delinquere solo nel 2017), ecco che la decisione dei due pm rischia di creare grossi problemi. Le parti civili (Figc, Bologna, Brescia, eccetera) erano state definitivamente riammesse nell’udienza di ieri: tanto che adesso Juventus, Fiorentina e Lazio rischiavano di pagare somme ingenti (la richiesta complessiva era di 400 milioni di euro) come risarcimento danni nell’ipotesi di condanna di Moggi e c. E la posizione della stessa Juventus sarebbe cambiata: in passato aveva “scaricato”- e non si è mai capito con chiarezza i motivi- Moggi e Giraudo, ma forse adesso non gli conveniva più. I destini di Moggi e della Juventus erano di nuovo legati.\r\nI giudici avevano già stabilito il calendario delle udienze da qui sino a giugno del prossimo anno (ben 22…), sperando di arrivare così a sentenza nel 2010. Che succederà adesso? Non si sa ancora. Entro dicembre è prevista anche la sentenza per chi ha scelto la strada del rito abbreviato: fra questi Antonio Giraudo (chiesti 5 anni di condanna) e l’arbitro internazionale Rocchi. Per quanto riguarda Massimo De Santis il gup, dopo la discussione, ha rinviato, anche per la mole della documentazione difensiva prodotta dall’avvocato Paolo Gallinelli, al 5 novembre la decisione se emettere sentenza di non luogo a procedere oppure decreto che dispone il giudizio.\r\nOra le cose si complicano a Napoli: ci sono ancora da sentire 50 testi (dei 500 richiesti in un primo tempo), fra cui personaggi importanti come Tavaroli e i notai della Figc. Il 26 ottobre a Napoli avrebbe deposto il maresciallo dei carabinieri che aveva fatto le intercettazioni di Calciopoli. Secondo l’avvocato del Brescia, Bruno Catalanotti, “La istanza di ricusazione ha una valenza “rivoluzionaria”, che, peraltro, non risiede solo nella novità della iniziativa, già in sé oltremodo significativa. Ritengo che nel caso di Calciopoli abbia il sapore di un atto di rivolta dell’Ufficio titolare dell’azione penale nei riguardi del Tribunale che, al di là delle ragioni, tra quelle previste dalla legge, evocate nella richiesta di ricusazione, denuncia un gravissimo disagio per la gestione del processo”. Con quale serenità si potrà tornare in aula?\r\n\r\nCredits: La Repubblica\r\nFracassi Enrico – Juvemania.it

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Pubblicato da
Alberto Zamboni