Barzagli: “Ecco perché ho lasciato lo staff di Sarri e ho detto no ad Allegri”

Andrea Barzagli racconta tra Tuttosport e Gazzetta perché lasciato lo staff di Sarri e ha detto no alla proposta di Allegri

Andrea Barzagli nei giorni scorsi ha conseguito il patentino da allenatore UEFA A, ma ha deciso di non tornare alla Juventus. Nel suo futuro immediato c’è un’avventura come commentatore televisivo a DAZN. Tra i tanti argomenti trattati a Tuttosport, la Roccia si è soffermato anche sul ritorno di Massimiliano Allegri in bianconero: “Non sono stato così sorpreso – ammette – perché in questi due anni, anche per effetto della pandemia, c’è stata una non progettazione e ora sono ritornati con un allenatore che ha vinto, conosce la piazza e i giocatori. Gli auguro di rivincere subito. Juve favorita? Mi aspetto grande equilibrio perché ci sono stati tanti cambiamenti e, con essi, tanti punti interrogativi”.

Barzagli: “No ad Allegri? Voglio essere più libero”

Alla Gazzetta dello Sport, invece, ha spiegato i motivi che lo hanno portato a dire no alla proposta di entrare nel suo staff, nonostante il grande affetto che li lega. “In questo momento della vita preferisco essere più libero e godermi la famiglia. Mi piace poter programmare qualcosa, staccarmi dalla quotidianità del calcio restando però nell’ambiente con questo ruolo a Dazn per parlare di calcio. Andrò negli stadi, guarderò le partite e le commenterò, ma con ritmi diversi. Una cosa di cui sentivo il bisogno. Il Covid ha destabilizzato un po’ tutto ed è complicato programmare bene una squadra, immagino che la Juve abbia voluto affidare la squadra a un uomo che sa come si vince. Mi aspetto un campionato equilibrato – aggiunge – Doveva esserlo anche quello dello scorso anno, ma poi l’Inter lo ha ammazzato. Il fatto che ci sono stati tanti cambiamenti, rende la Serie A ancora più bella, avvincente e imprevedibile”.

Diversità di vedute con Sarri

Nel recente passato, però, il ruolo di collaboratore tecnico Andrea Barzagli lo aveva già svolto, durante la parentesi con Maurizio Sarri. Allora però, il difensore diede le dimissioni a maggio 2020, quando ancora c’era buona parte della stagione da giocare tra campionato e Champions League. Su quell’addio si è ricamato molto, ma ora c’è la verità del diretto interessato: “Lasciai lo staff tecnico di Sarri alla Juve dopo pochi mesi perché non ero pronto, avevo sbagliato ad accettare la proposta e avrei dovuto prendermi un po’ di tempo per me. È stata comunque una bella esperienza. Con Sarri capitava che discutessimo – rivela alla GdS – e che non fossimo d’accordo, ma non abbiamo mai litigato. Andai via perché la pandemia mi fece riflettere su cosa davvero volessi dalla mia vita, al campo non riuscivo a dare quello che avrei potuto: era colpa mia”.