Allegri: “Più facile essere belli che vincere”

Massimiliano Allegri ha rilasciato oggi, lunedì 9 ottobre, un’intervista a Tuttosport: tra calcio spettacolo e vittorie, il tecnico della Juve non ha dubbi

Massimiliano Allegri intervistato da ‘Tuttosport’ ha trattato a 360 gradi i temi più caldi della stagione bianconera. Il tecnico livornese della Juventus parte subito dall’ottimo avvio di stagione del nuovo numero 10: “Dybala deve ancora crescere molto – esordisce Allegri – , ha 23 anni. Rispetto a quando è arrivato è migliorato a vedere il gioco e a giocare meno da punta e più nel ruolo che gli si addice maggiormente. Farebbe fatica a fare il centravanti in una grande squadra: avrebbe meno spazio davanti, dovrebbe sopportare più contatti fisici. Quando al Palermo faceva il centravanti aveva 40 metri davanti. Deve migliorare a usare il destro: con la Fiorentina e il Torino sarebbe dovuto andare sul destro e invece non lo ha fatto. Proprio come Bernardeschi”.

A proposito di Federico Bernardeschi, l’ex viola ha giocato contro l’Atalanta la sua prima partita da titolare, timbrando il cartellino con un gol e un assist.

“Federico a Bergamo ha giocato bene, però sul Papu Gomez in un caso non deve far fallo e in un altro avrebbe dovuto accorciare prima e con più rabbia per non farlo crossare. Sono quelli i dettagli che fanno vincere e perdere le partite. Alla Juventus ogni palla è importante”, continua l’ex tecnico di Cagliari e Milan.

Allegri, il Napoli e Higuain

Quanto alla stagione in sé, secondo qualcuno la Juventus sarebbe preoccupata dal Napoli primo in classifica e al solito spettacolare. Allegri appare invece assai tranquillo e consapevole che la sua rosa, anche per via degli infortuni, non ha ancora espresso il suo massimo potenziale.

“Paura del Napoli? No, rispetto – prosegue – . Le stagioni si decidono a marzo. A noi mancano Khedira, Howedes, De Sciglio, Marchisio, il vero Alex Sandro. Abbiamo giocato quattro partite con Bentancur, che è molto bravo ma è un ragazzino del ’97. Le prestazioni che fa ora alla lunga lo faranno diventare un giocatore normale. Deve giocare più in verticale. Però, mentalmente è più di Bernardeschi”.

Stanno per rientrare alcuni infortunati, tra cui Khedira a centrocampo: Allegir pensa al 4-3-3?

“Al momento no – replica secco – . Quando torna Khedira abbiamo una partita ogni tre giorni, a turno qualcuno deve star fuori per recuperare: è stata la nostra forza lo scorso anno, nella seconda parte ruotavo centrocampisti e difensori, meno gli attaccanti che erano contati. Quest’anno ho cambi anche davanti”.

Alcune considerazioni sugli addii di Dani Alves, Bonucci e… Pirlo, un divorzio non proprio recente.

“Dani Alves? È un giocatore importante, di tecnica, e con noi ha fatto molto bene nella seconda parte della stagione. Bonucci? Leo è stato un giocatore importante. La storia della Juventus parla chiaro: sono andati via tantissimi giocatori negli anni. Dopo Berlino, con gli addii di Tevez, Pirlo, Vidal sembrava che la Juventus fosse finita, invece siamo ripartiti. La stessa cosa l’anno dopo con le partenze di Pogba e Morata. La società ha svolto un lavoro importante. Pirlo? Andrea se ne è andato per scelta sua. La vita va sempre avanti. Il problema è che di giocatori come Pirlo non ce ne sono più ed è difficile che ne nasca un altro così”.

Allegri severo con Higuain

Infine, una battuta sull’inizio di stagione di Gonzalo Higuain, con il quale Allegri è stato molto severo, lasciandolo anche per due partite di fila in panchina.

“Mi arrabbio molto con Higuain? Perché pretendo di più, perché può fare molto di più. Finora ha fatto il 50 per cento di quello che potrebbe fare”, conclude.