Interviste

Allegri: “La negatività non mi piace, Real favorito ma noi siamo cresciuti”

Massimiliano Allegri e Giorgio Chiellini hanno tenuto una conferenza stampa nel giorno del Media Day, la giornata dedicata ai giornalisti. Seguiranno altre interviste di quelli che saranno i protagonisti della finale di Champions a Cardiff, intanto Allegri ricorda così le vittime dell’Heysel: “Prima di iniziare voglio ricordare che nel 1985 nella giornata di oggi perdevano la vita 39 persone, in una serata di festa trasformatasi in tragedia. Il pensiero va alle famiglie, e vi chiedo qualche secondo di silenzio per ricordare quella tragedia.”

Tornando all’oggetto principale della conferenza stampa, ossia la partita contro il Real Madrid, Allegri prova ad abbassare l’ansia.

“Dobbiamo affrontare la settimana con serenità, preparando la partita senza l’ansia. L’ottimismo deve esserci, ma non mi sembra giusto dire siamo i favoriti. È una finale, giochiamo con il Real che ha vinto 2 Champions in tre anni. È una squadra, come noi, abituata a giocare le finali. Dobbiamo avere grande autostima e convinzione. Loro saranno i favoriti.”

Secondo le indiscrezioni provenienti da Vinovo, Allegri schiererà la difesa a 3 con tutta la BBC in campo, Dani Alves avanzato e Cuadrado in pacnhina.

“Buffon anche è della BBC no? Abbiamo tante B e C.. Sarà una grande finale, faranno la differenza i dettagli e le qualità dei singoli. Vogliamo portarla a casa e abbiamo la convinzione di poterlo fare. I miei giocatori sono fantastici – continua Allegri – , hanno fatto un anno straordinario e li ringrazio. Ora serve l’ultimo sforzo, dovremmo avere più motivazioni di loro. Il campionato è stato difficile, abbiamo fatto grandi cose. Vincere la Coppa Italia per la terza volta di seguito è stato pazzesco, anche vincere lo scudetto. Abbiamo riempito il calendario mese per mese come volevamo, ora manca l’ultimo pezzo poi andiamo in vacanza. Dobbiamo essere concentrati su quello che dobbiamo fare. I ragazzi l’hanno regalato a tutti, andiamo la con consapevolezza e convinzione maggiori rispetto a due anni fa. Poi di fronte abbiamo sempre il Real. Formazione? Devo vedere gli allenamenti, abbiamo una buona condizione fisica e mentale. Questa squadra sa accendere e spegnere l’interruttore nei momenti giusti. Una grande squadra deve avere questa capacità. Ora ci alleniamo e dobbiamo attaccare l’interruttore, finiamo e lo spegniamo. Cosi fino a sabato, dove sarò importante averlo acceso”.

La crescita stagionale della Juventus è sotto gli occhi di tutti: nel girone di andata non si è giocato benissimo, ma si è messo fieno in cascina per un finale fin qui da record.

“C’e stata una crescita costante di tutti – insiste Allegri – . La Juventus deve essere abituata a stare nelle prime otto, a vivere questi eventi senza ansia, che fa consumare le energie. Ora abbiamo bisogno di affrontare la settimana come se affrontassimo una partita normale. Poi arrivati a Cardiff la faremo diventare una grande serata. È una partita importante, ma dove dobbiamo fare le stesse cose fatte in questi anni e per tutto l’anno. La negatività porta negatività, la positività positività. Quando sono arrivato c’era un grande alone di negatività: la Juventus ha giocato 8 finali, non ne ha perse 6. Se si vince siamo tutti più contenti, ma arrivarci è importante. Di Champions ce n’è una nel mondo, come il sueprbowl. E noi siamo lì, dovremmo essere pronti. A me questa negatività dà fastidio. La Juve in finale di nuovo in tre anni? Abbiamo una rosa importante, ne abbiamo giocate due in tre anni di finali. Abbiamo giocato un ottavo importante anche se siamo usciti. Per migliorare la squadra ci vogliono grandi giocatori, ma la società sa muoversi bene. La Champions ha grande fascino, e ti fa conoscere in tutto il mondo”.

Il Real ha tanti campioni, ma dall’altra parte la Juve si presenterà in campo con l’HD argentina.

“Hanno una rosa importante, Asensio, Morata, una grande panchina. Hanno un modo di giocare migliorato nella stagione. Grande equilibrio ha dato loro Casemiro. Isco è più tecnico, Bale più veloce. Zidane? Quello che ha fatto non è da tutti. Gestire una grande squadra non è facile. Non è solo la tattica, ci sono tante altre cose che fanno sì che la stagione può andare bene o male. Zidane è un grande allenatore e lo ha dimostrato nella sua breve carriera. C’è voluto un po’ perché Dybala e Higuain trovassero l’intesa. Con cambio modulo Higuain aveva bisogno di giocare solo, Paulo doveva capire come muoversi in funzione di Gonzalo. Ci voleva un po’ di tempo, ma ora hanno una grande intesa come tutti. Gonzalo deve stare sereno, fare una partita giusta come fino ad oggi. Credo farà una grande finale.”

Rispetto alla finale di Berlino, la Juve ha cambiato diversi elementi e ora ha in rosa giocatori che la Champions l’hanno già vinta:

“C’è più positività e convinzione. Da Berlino siamo cresciuti anche in autostima, che è una cosa molto importante quando vai a giocare queste partite. Questo mi dà serenità. Siamo cresciuti tutti insieme, io, la squadra, la società e i tifosi. Siamo nella centrifuga ed è bello starci. Lunedì quando penseremo a questi tre anni, credo dovremmo ritenerci soddisfatti. Ma dovremmo portare a casa la coppa. È la seconda partita più importante della mia carriera. La prima l’ho persa a Berlino, sabato dovremmo vincere. Con grande umiltà e determinazione. Sto preparando la partita sia che giochi Bale, con cui sono più fantasiosi, che se giochi Isco, con cui sono ordinati. Ma fino a venerdì non vi dico niente. Dobbiamo avere equilibrio e la capacità di rimanere nella partita. Le finali possono capovolgersi in qualsiasi momento. Dobbiamo avere una settimana senza sprecare energie mentali.”

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Media Day 2017: Chiellini

Giorgio Chiellini chiede un minuto di raccoglimento per le vittime dell’Heysel, poi si esprime così in merito al possibile modulo della finale.

“Il modulo è relativo. La fase difensiva la facciamo in 11, non cambia niente il modulo. La cosa importante è la disponibilità e il sacrificio, che sono stati i segreti di quest’anno. Hanno dato tutti aiuto, anche quelli davanti. Siamo una difesa solida, e dovremmo dimostrarlo anche sabato”.

Sarà con ogni probabilità 3-4-2-1, con Dani Alves avanzato e Cuadrado in panchina, ma quel che conta di più è che la Juve sarà molto diversa rispetto a quella che ha perso a Berlino contro il Barcellona nel 2015.

“Ci sentiamo diversi e migliori di due anni fa – continua Chiellini – , a prescindere dalla qualità tecnica aumentata nella rosa. Aver fatto certe partite ti fa arrivare in maniera migliore, ma dovremmo dimostrarlo sabato con una squadra più abituata di noi. Il Real giochicchia sempre, quando credi di avere il sopravvento ti colpisce. È sempre lì che sembra che ti dà l’opportunità di vincere ma hanno giocatori straordinari ovunque. Dobbiamo continuare sulla strada intrapresa in questo ultimo periodo. Dovremmo vincere più duelli possibili e mantenere l’ordine che ti aiuta in una finale”.

Si dice sempre che la Juve sia brava ad arrivare in finale, ma poi non riesce a vincerla: Chiellini sottolinea quanto imparato da lui e dai suoi compagni dagli errori passati.

“Sappiamo prendere lezione dalle sconfitte. Sapremo gestire meglio una finale. Due anni fa fu un primo tempo di tensione, nel secondo tempo quando credevamo di poter vincere ci siamo fatti cogliere scoperti e siamo stati puniti. Berlino ci servirà. Il Real? Bale e Isco sono due fuoriclasse. Gioca Isco o gioca Bale dovremmo avere accorgimenti. Isco ha sostituito Bale alla grande, e ha determinato tanto in questi ultimi due mesi del Real Madrid. Studieremo bene il Real in questi giorni, è impensabile che non concederemo nulla al Real, perché fa parte del gioco. Cercheremo di concedere il meno possibile e di fare qualcosa di importante. Servirà il 100% e anche di più. Serve l’ordinario e anche lo straordinario, come la parata di Gigi su Iniesta”.

Con l’eventuale conquista della Champions League, per Buffon potrebbe essere Pallone d’oro…

“Di Gigi sapete tutto. Io sono stato fortunato a fare tutta la carriera con lui sia alla Juventus che in Nazionale. Sono abituato ad avere dietro un fenomeno e mi ritengo molto fortunato ad aver condiviso con lui la carriera. Non credo che Gigi debba prendere il pallone d’oro alla carriera, credo che lo debba vincere per quello che ha fatto in questa stagione. Speriamo di vincere sabato e permettergli di conquistarlo”.

Il segreto della Juve è un mix di calciatori italiani, top europei e sudamericani che hanno aggiunto tecnica ed allegria alla rosa.

“I ragazzi sudamericani hanno grande coesione, portano grande allegria, poi italiani siamo più seri. Queste componenti sono importanti, c’è massima sincronia e rispetto nel gruppo. Fino alla mattina della partita sembra che loro vanno a giocare con gli amici del quartiere, poi quando entrano in campo si vede quanto è diverso. Siamo stati bravi nel gruppo a trovare un’unità su tutto, cosa non semplice con 25 persone diverse. Due anni fa era la fine di un ciclo per età anagrafiche – insiste Chiellini – , scelte di vita, ecc. Quest’anno non credo. Se penso al lungo periodo ti dico di sì, ma tra 2-3 anni. Però la società è lungimirante in questo. I cambiamenti sono all’ordine del giorno in questo sport.”

La stagione è già storica, con la conquista di Cardiff diventerebbe leggendaria…

“Da parte nostra c’è stata una crescita costante. Il cambio modulo ci ha dato nuova linfa, avevamo bisogno di qualcosa di nuovo. Non ci divertivamo più, serviva qualche spinta. La svolta in campionato ha portato anche a quella in Champions, con la partita con il Barcellona che è stata una conseguenza di un processo lungo partito dall’inverno quando ci criticavano per il brutto gioco, che ci ha portato così in alto”, conclude.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni