Interviste

Allegri, Juve-Genoa: “Gara decisiva per lo scudetto”

Massimiliano Allegri ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Juventus-Genoa. La premessa non poteva non essere dedicata ai sorteggi delle semifinali di Champions League: dopo aver battuto il Barcellona, i campioni d’Italia se la dovranno vedere con il Monaco, ma guai a pensare di essere già in finale… “Il Monaco è una squadra con valori tecnici e tattici – esordisce Allegri – , con giocatori giovani molto bravi. Ma alla Champions ci penseremo dopo Bergamo. E poi la partita contro il Genoa vale un campionato”.

Le ultime gare a livello internazionale hanno detto sostanzialmente che la Juventus è cresciuta tantissimo a livello di mentalità, ma si può ancora migliorare.

“Dobbiamo gestire meglio la palla – continua il tecnico toscano – , lavorando sui singoli giocatori per le gestualità tecniche”.

Contro il Genoa ci sarà grande voglia di rivalsa, considerato che all’andata la squadra di Juric ha sorpreso i bianconeri vincendo stra-meritatamente. La formazione è praticamente fatta, c’è un solo dubbio in attacco:

“Giocheranno i 4 (in avanti, ndr), c’è solo il dubbio legato a Cuadrado che valuterò oggi. In difesa? Sono talmente tutti bravi… domani dovremo essere pronti mentalmente per una partita difficile. Ricordiamoci l’andata, abbiamo preso 3 gol in mezz’ora battendo tutti i record… Marchisio? Giocherà, deve crescere. Ripeto: dopo un intervento al crociato ci vuole un anno per tornare ai livelli standard. Dani Alves? Ha avuto bisogno di un tempo di ambientamento, succede a tutti alla Juventus, è successo anche ad Evra”.

Allegri tra Cardiff e futuro

Il finale è dedicato nuovamente alla Champions, al sogno chiamato Cardiff e al futuro di Allegri:

“Di uguale dobbiamo raggiungere la finale e se ci arriveremo l’affronteremo con autostima e consapevolezza sempre maggiore. Mi prendo un anno di tranquillità? La tranquillità non mi piace, se smetto vuol dire che smetto del tutto. Non è il momento di parlare del futuro. Le cose con la Juve vanno bene, l’importante è darsi degli stimoli nuovi”, conclude.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni