Interviste

Allegri: “Non dobbiamo imitare Barcellona e Bayern”

Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus, ha rilasciato una lunga intervista a Tuttosport, recandosi in vista alla redazione del quotidiano sportivo torinese. Il primo messaggio del tecnico toscano è per i tifosi, negli ultimi tempi assai critici per il gioco non proprio esaltante praticato dalla squadra.\r\n\r\n“Questa, per noi, è un’annata in cui l’entusiasmo deve accompagnarci fino alla fine. Io vado in campo e devo avere dentro la testa scritto ‘6’. I tifosi stessi – continua Allegri – , quelli allo stadio, dovrebbero scoppiare dalla voglia di festeggiare questo scudetto che è da leggenda. E dovrebbero viversi ogni momento, ogni partita. Non è una cosa banale puntare a vincere sei scudetti di fila. Non era banale vincere 25 partite su 26, la scorsa stagione. Ma vi rendete conto? In estate davanti alla tv mi son messo a contarle: una, due, tre, quattro… venticinque. È tanta roba, ma quando sei nel frullatore non te ne rendi conto. E non è banale vincere 10 partite su 12 di campionato, come in questo avvio di stagione. Ecco, di queste cose il tifoso dovrebbe gioire di volta in volta, senza dare nulla per scontato. Perché noi, tutti insieme, possiamo diventare leggenda. Tipo i Bulls di Jordan, sì…”.\r\n\r\nI tifosi però vogliono competere principalmente a livello internazionale e sognano una squadra che se la giochi alla pari con Barcellona, Bayern Monaco e gli altri grossi calibri…\r\n\r\n“Si sente dire che bisogna imitare il Barcellona. No, la Juventus è la Juventus – prosegue l’allenatore toscano – , il Barcellona è il Barcellona e il Bayern Monaco è il Bayern Monaco. Noi dobbiamo lavorare sui nostri pregi che sono la tattica e la furbizia, perché, senza togliere niente agli altri, noi italiani siamo più svegli”.\r\n

Allegri: “Difendo Hernanes ed Evra”

\r\nQuanto ad alcune scelte fin qui effettuate, Allegri le difende con le unghie e con i denti:\r\n\r\n“Hernanes viene criticato nonostante faccia delle buone partite: viene “massacrato” perché ci si aspetta che faccia giocate che non rientrano nelle sue corde. Come non si può chiedere ad Evra di fare il su e giù di Alex Sandro, visto che Patrice ha altre caratteristiche”.\r\n\r\nAlcune considerazioni sugli altri singoli:\r\n\r\n”Pjanic dietro le punte è una soluzione. Si trova meglio da mezzala con un esterno che gli copre il campo. Mandzukic? Mario nasce esterno al Wolfsburg, dove la prima punta era Dzeko. Come ho fatto a convincerlo a restare? Ci sono tante partite e avrebbe trovato la stessa situazione al Bayern o al Real. L’unica soluzione sarebbe stata per lui scendere di livello: ha capito che o andava in un club tipo il Southampton o era meglio restare. Pjaca? Sarà lo juventino del 2017. Alex Sandro? E’ uno tra i primi terzini al mondo. Rugani? Quando lo elogiavano perché non prendeva ammonizioni, io gli ho detto: ‘Non capisce niente nessuno, tu devi dare legnate da buttare la gente fuori dallo stadio’. Ora è un giocatore importante, cresciuto sia sul piano fisico che dal punto di vista mentale e tecnico. E’ il futuro della Juventus e, con Romagnoli, della Nazionale”.\r\n\r\nL’addio di Pogba e il modulo della Juventus:\r\n\r\n”Pogba? Abbiamo ottimi rapporti, anche se con me perdeva sia a calcio che a basket. Paul il mio cucciolo? Ne ho avuti tanti: Matri, Robinho… Qui alla Juve pensano che i miei figliocci siano Khedira e Mandzukic perché ho concesso loro qualche giorno di riposo. Non abbiamo un modulo fisso. Siamo imprevedibili e questo è un vantaggio – dice – . Mi manca il trequartista? Mi fa divertire questa storia. Il mio trequartista è sempre stato atipico: Cossu, Boateng… Con Higuain devi giocare con due trequartisti”.\r\n

Allegri: “Higuain l’ho chiesto io”

\r\nInfine, una retroscena sull’acquisto più costoso dell’estate, ossia quello di Higuain dal Napoli:\r\n\r\n“Un retroscena? A fine campionato ci siamo confrontati con la società e ci siamo detti: ‘Il giocatore da prendere quest’anno per rinforzare la squadra è Higuain’. Gonzalo è uno che garantisce gol, è un attaccante di spessore. La società è stata brava: alla Juve sono abilissimi a programmare in anticipo”, conclude.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni