Interviste

Allegri: “Ci eravamo illusi, non bisogna uscire dalle partite”

La conferenza stampa di Massimiliano Allegri e Adrien Rabiot alla vigilia di Maccabi Haifa-Juventus

Massimiliano Allegri mette subito in guardia i suoi dalle difficoltà della partita alla vigilia di Maccabi Haifa-Juventus. “Sarà complicata perché già qui hanno fatto vedere ottime cose. Sono grandi tiratori. L’ambiente è molto caldo, bisognerà stare attenti in certi momenti della partita a non ripetere gli errori fatti fino ad ora. Allegrata di formazione? Se mi hai già detto tutto tu non è un’allegrata, al massimo faccio qualcosa che nessuno si immagina. Dobbiamo ridurre al minimo gli errori. La partita di Milano è stata sulla falsariga di quella col Benfica in casa. Su queste robe bisogna lavorarci. In questo momento dobbiamo avere più compattezza all’interno della partita. Uscirne con le buone o con le cattive? È un modo di dire. In questo momento bisogna tirare fuori qualcosa in più. I dettagli in più fanno la differenza, un centimetro in più fa la differenza. Come attenzione, come cuore bisogna fare partite in modo diverso”.

Dopo la sconfitta contro il Milan la Juve ha subito un impegno importantissimo da onorare, non c’è tempo epr allenarsi, ma bisogna toccare le corde giuste. Ecco cosa ha detto Allegri alla squadra: “Il fatto che comunque c’è la possibilità, domani sera, di giocare subito un’altra partita. Va vista come opportunità per rialzarsi. Le due partite ci avevano illuso. È un percorso che va fatto in crescendo giorno dopo giorno, mettendosi sempre in discussione e arrivare agli obiettivi. Se ci sono squadre più brave di noi lo vedremo alla fine della stagione, ma non dobbiamo fare errori in campo come è successo ripetutamente quest’anno”.

Allegri: “Dall’esterno sembra facile”

Si dice che la Juventus non abbia grande personalità e quindi i calciatori avvertano maggiormente la pressione: “Più che la pressione bisogna essere consci dell’importanza della partita. È una partita complicata, l’ho detto anche prima dell’andata. Prima le partite le giocano e le vincono tutti, però va vinta sul campo. Dobbiamo giocare con attenzione e rispetto, come tutte. Tutte le squadre hanno qualità, ma soprattutto non dobbiamo dare dei vantaggi, ossia che in certi momenti usciamo dalla partita. Questo dobbiamo migliorarlo. Gruppo solido mentalmente e in grado di risollevarsi? Assolutamente sì. C’è un percorso di crescita, questo non deve essere un alibi, perché alibi non bisogna averne. Dobbiamo andare in campo e fare il massimo, sotto tutti i punti di vista. Le cose basilari che servono per giocare: il cuore, la passione. L’esperienza si fa giocando e pagando con certi errori. Ma fa parte di un percorso che la Juve ha iniziato. Dall’esterno sembra facile: finiscono i cicli, come nella vita, cambi i giocatori e dopo tre mesi vinci. Ma non è così. Noi mettiamo tutto l’amore e la passione per portare la Juve nelle posizioni che gli competono, ma ci sono squadre che sono cresciute. Quindi bisogna fare molto di più. Bisogna riacquistare un’autostima generale, che prima c’era, e su questo bisogna lavorare ogni giorno, crescere e tornare ai livelli che ci competono. La squadra sta sottoperformando? La cosa che ho chiesto ai ragazzi è essere compatti ed eliminare gli errori che stiamo facendo durante una partita. Una squadra che vuole vincere non deve farli”.

Infine, una battuta sul rientro anticipato di Chiesa: “Assolutamente no, ha fatto due allenamenti con noi. Ma è indietro. Domani va a giocare con i ragazzi, deve riacquistare fiducia nei movimenti e nelle cose di campo. Sta bene – conclude – ma col Torino assolutamente non sarà in campo”.

Rabiot: “Ultima stagione alla Juve? Non lo so”

Prima del mister bianconero, ha parlato Adrien Rabiot, uno dei migliori in assoluto della Juve in questo momento della stagione. “C’è grande voglia da parte di tutti di fare bene, di andare lì a vincere questa partita per sperare ancora nella qualificazione – esordisce il francese – Stiamo sempre parlando, anche quando vinciamo. Non è sempre tutto bello anche quando si vince. Se sapessimo cosa non va per la squadra sarebbe facile. All’interno della squadra stiamo bene come compagni, come uomini. Abbiamo un bel gruppo, stiamo lavorando bene in allenamento e dobbiamo cercare di portare in partita ciò che facciamo in allenamento”.

A proposito del suo ruolo in questa Juventus, Adrien non ha dubbi: “Io ovviamente mi sento importante per la squadra, ma credo che siamo tutti importanti, ognuno di noi. Ho un ruolo importante qui. In questo momento sto bene in campo, mi sento bene fisicamente. Sto cercando di trascinare la squadra, di fare le cose al 100% per aiutare il più possibile i miei compagni. Ultima stagione in bianconero? Non lo so. In questo momento ci sono altre cose a cui pensare. Io sono concentrato sul campo, sul fare bene e ad aiutare la squadra per uscire da questo periodo di difficoltà. Poi vedremo cosa succederà”.

Da quando è arrivato 4 anni fa, Rabiot ha cambiato tanti compagni di reparto: “La squadra è cambiata tanto da quando sono arrivato. Prima c’erano più giocatori di esperienza, ora siamo più giovani, con meno esperienza, ma tanta qualità – sottolinea – Secondo me questo centrocampo, questa squadra è una buona squadra, forse con meno esperienza di quella in cui sono arrivato 4 anni fa. Mondiale? Io sinceramente non sto pensando al Mondiale. Adesso ci sono tante partite da giocare qui con la Juventus, dobbiamo cercare di fare bene. Gli altri hanno la stessa mentalità, anche se è vero che è difficile non pensarci. Dobbiamo prima cercare di fare bene qui nel mese che arriva, poi concentrarci sul Mondiale. È una stagione un po’ difficile, perché il Mondiale è durante la stagione, ma dobbiamo stare concentrati su quello che dobbiamo fare col club. Poi penseremo dopo al mondiale”.

Infine, una battuta su Allegri: “È un allenatore molto forte, sa gestire bene un gruppo anche fuori dal campo. Questo è molto importante. Non tutti gli allenatori sanno fare questo. Per questo penso che lui sia un allenatore completo, dentro e fuori dal campo”, conclude.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni